Marzo 2021
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Mercati azionari che alla fine del primo trimestre rimangono sui massimi di periodo, resistendo così, al rialzo dei rendimenti dei titoli di stato di questo inizio anno.
Nel mentre il nostro indice FTSE MIB è di nuovo arrivato a un punto importante, quei 25000 punti che in 12 anni hanno bloccato più volte le velleità italiane.
Questo livello farà da blocco per l'ennesima volta?
Ci vorrebbe la sfera di cristallo per saperlo...
Per chi crede all'analisi tecnica l'indice italiano ha chiuso anche il gap che era rimasto aperto l'anno scorso quando iniziò il ribasso dovuto alla pandemia.
Se ci sarà il definitivo superamento dei 25000 punti il segnale sarà molto positivo, di solito un break out del genere dopo una congestione dei prezzi che dura da 12 anni dà sempre un ulteriore spinta al rialzo (vedi Giappone).
Se invece ci sarà una correzione potrà essere utilizzata per accumulare ancora azioni di società interessanti, che magari remunerano il nostro capitale con dei bei dividendi.
Il momento però rimane di attesa per vedere come si evolvono le quotazioni.
A proposito di previsioni invece ho trovato questa interessante statistica su quali sono le probabilità che la borsa sia positiva o meno:
Nel brevissimo termine la probabilità che ci siano giorni positivi o negativi è quasi come il lancio di una moneta, 50 e 50.
Se invece inizi ad avere un'orizzonte temporale di lungo periodo guarda come le probabilità risultano dalla tua parte.
Ovviamente sempre evitando l'acquisto di strumenti finanziari spazzatura o azioni dalle valutazioni astronomiche.
Ma arriviamo adesso alle cose più interessanti del mese di marzo che ho pensato di condividere con voi.
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Nella newsletter di febbraio avevo parlato della lettera agli azionisti di Warren Buffett appena pubblicata (ho scritto anche un articolo più completo sul blog qui).
Finalmente Buffett si era deciso ad acquistare le azioni proprie senza più tergiversare troppo come era successo negli anni scorsi:
"Berkshire has repurchased more shares since yearend and is likely to further reduce its share count in the future."
E ancora:
"The math of repurchases grinds away slowly, but can be powerful over time. The process offers a simple way for investors to own an ever-expanding portion of exceptional businesses."
Certo è che se non è lui che sta facendo quei volumi sulle azioni Berkshire Hathaway, in basso a destra del grafico, non so chi possa essere.
Guarda che differenza di volumi negli ultimi due mesi rispetto ai 3 anni precedenti.
Sicuramente si sarà aggiunta anche la speculazione ma, per fare una differenza del genere, se non si tratta di Buffett non può che essere qualcuno con mezzi importanti che sta prendendo posizione.
Vedremo nella pubblicazione trimestrale di maggio se ci saranno notizie che sveleranno il mistero.
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Visto che ho scritto del buyback di Buffett, c'è da dire che in questo periodo l'oracolo di Omaha è in buona compagnia.
Con il rialzo dei corsi azionari infatti sono ripresi a pieno ritmo anche i buybacks di molte altre società e, i livelli raggiunti, sono già quelli pre Covid.
Dall'immagine qui sotto è interessante notare come i buybacks siano sempre pro-ciclici.
Evidenza che le società acquistano le azioni proprie quando i prezzi dei loro titoli sono più alti.
Purtroppo le società che agiscono in maniera anti ciclica sono molto poche: è più facile determinare un certo ammontare da spendere di anno in anno e comprare azioni indipendentemente dal prezzo.
Su quali settori si stanno concentrando i maggiori buybacks?
Più della metà dei buybacks totali sta avvenendo nel settore tech, il settore che ha trainato la ripresa degli indici mondiali in quest'ultimo anno.
A seguire ben distanziato invece c'è il settore finanziario mentre uno dei settori più colpiti dalla crisi, come quello energetico, ovviamente si trova in fondo alla classifica.
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E arriviamo adesso al consueto appuntamento mensile con i dividendi.
Marzo è stato meno impegnativo rispetto a febbraio ma qualche società che aumenta il dividendo si trova sempre, soprattutto negli USA:
- American Tower Corporation ha aumentato del 2,50%; - Armanino Foods ha aumentato del 28,6%; - Colgate Palmolive ha aumentato del 2,3%; - Oracle ha aumentato del 33,3%; - Qualcomm ha aumentato del 4,6%; - WD-40 ha aumentato del 7,5%.
Un annuncio importante è stato fatto dal CEO di Disney che, dopo aver sospeso il dividendo l'anno scorso, sembra lasciare spazio in un prossimo futuro a una ripresa del suo pagamento.
E arriviamo alle società italiane, nella newsletter del mese scorso avevo fatto riferimento a dividend yield importanti delle azioni del risparmio gestito come Banca Generali e Banca Mediolanum.
Anche se si tratta di un effetto temporaneo visto che queste società stanno recuperando i dividendi non pagati l'anno scorso a causa della pandemia.
Mancava ancora all'appello Azimut che ha deciso di mantenere il dividendo a un euro come l'anno scorso e, alle quotazioni attuali, equivale a un dividend yield del 5%.
Le utility hanno aumentato tutte il dividendo rispetto al 2020:
- A2A aumenta il dividendo del 3,2% a 0,08€; - Acea aumenta il dividendo del 2,6% a 0,80€; - Hera aumenta il dividendo del 10% a 0,11€; - Iren aumenta il dividendo del 2,7% a 0,095€.
Altre società, più o meno conosciute, che hanno dichiarato il pagamento del dividendo sono le seguenti:
- Exor, la cassaforte di casa Agnelli, mantiene il dividendo stabile a 0,43€; - Generali aumenta il dividendo del 5% a 1,01€ (a fine del 2021 Generali pagherà anche la seconda parte di dividendo 2020 per 0,46€ per un totale quindi di 1,47€) - Pharmanutra, piccola società attiva nel campo della nutraceutica, aumenta il dividendo del 46% a 0,67€; - Reply aumenta il dividendo del 7,8% a 0,56€.
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Le criptovalute saranno il futuro come si legge da più parti.
Ma forse sarebbe meglio dire che il futuro è criptico visto che è difficile capire cosa ci riserverà da questo punto di vista.
In questo periodo è difficile non parlare di criptovalute dato che, anche alcune grosse banche d'affari americane, si stanno muovendo in questo senso per offrire ai propri clienti strumenti finanziari per investire nelle "valute virtuali".
Qui alcuni articoli di esempio se volete leggerli:
Goldman Sachs Cripto
JP Morgan Cripto
Tra l'altro Paypal ha appena avviato negli USA una funzione che consente ai suoi utilizzatori di pagare tramite cripto.
Con l'entrata di grossi player come quelli predetti sembra proprio che stiano istituzionalizzando questo tipo di valute facendo entrare anche il grande pubblico.
Sì, lo so, sembro scettico e in effetti lo sono.
Capisco il fatto di considerare le criptovalute riserve di valore: essendo in un numero di "pezzi" finito (come per esempio i Bitcoin), più le banche centrali stampano moneta più il prezzo dei Bitcoin non può fare altro che salire.
Non tanto per i Bitcoin in sè ma per la valuta fiat (euro, dollari ecc.) che si sta deprezzando e pertanto ne servirà di più per comprare quel numero finito di criptovaluta.
Questo finchè continua il gioco, o meglio, finchè lasciano continuare il gioco.
Come ho scritto nella scorsa newsletter sono scettico principalmente per il fatto che credo difficile che gli stati lascino il futuro della sovranità monetaria a soggetti diversi da loro stessi.
L'India, per esempio, si sta già muovendo in tal senso e sembra che vogliano prevedere la galera fino a 10 anni per chi mina, detiene, vende criptovalute.
Nonostante il mio scetticismo io spero veramente che le cripto abbiano successo e che i miei dubbi vengano spazzati via.
Mi piace molto il concetto di finanza decentralizzata che prevede un sistema finanziario con una ridotta intermediazione e che si basa sulla blockchain.
Ho però sempre quel dubbio sulla sovranità degli stati che non mi abbandona e che mi rende diffidente.
Quindi, se qualcuno ha una risposta, sarei curioso di ascoltarla.
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E anche per questo mese è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia, alla prossima.
Davide Rosa
01 Aprile 2021.
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