Gennaio 2021

Lo so che è argomento di pura speculazione, e non da value investor, ma è difficile non iniziare la newsletter senza parlare dei Bitcoin e di come stanno attirando l'attenzione anche al di fuori del mondo finanziario.

Nel mese di gennaio il loro valore è arrivato a toccare 40.000 dollari per poi ritracciare verso fine mese.

Solo una pausa nell'attesa di nuovi massimi?

A favore della criptovaluta viene spesso usato l'argomento come il fatto che i Bitcoin possono essere usati come mezzo di scambio e come riserva di valore.

Vedo però molto difficile che il Bitcoin possa diventare entrambi semplicemente per la volatilità che ha dimostrato in questi anni.

Se fosse veramente una riserva di valore, è come se un giorno avessi una valore di diecimila euro, il giorno dopo novemila e così via.

Trovo molto difficile che le persone accettino delle oscillazioni del genere nel valore dei loro patrimoni.

Anche le valute normali oscillano di prezzo nei confronti delle altre ma forti variazioni sono eventi eccezionali, non ordinari.

Per non parlare del mezzo di scambio, mi vedrei bene a fare benzina con i Bitcoin:

Io: "Buongiorno, mi fa il pieno?"

Benzinaio a fine pieno: "Sono 50€."

Io: "Guardi ho solo un Bitcoin in portafoglio, ha da darmi il resto?"

Evito di proseguire ma puoi immaginare l'espressione del benzinaio.

Per curiosità sono andato a controllare anche su google trend come stanno andando le ricerche dei Bitcoin nel motore di ricerca:

Dall'immagine qui sopra non è ancora stato raggiunto il picco di ricerche che era avvenuto nel 2017 quando i Bitcoin arrivarono a toccare i 20.000 dollari.

Infine siamo sicuri che gli stati abdicheranno alla propria sovranità monetaria per lasciare spazio ai Bitcoin?

I pericoli maggiori che vedo all'orizzonte sono principalmente due:

- che gli stati alla fine proibiranno l'utilizzo delle criptovalute (per esempio vedi l'India che si sta già muovendo in questo senso);

- che non venga più consentito il cambio tra bitcoin e valute (dollaro, euro ecc.) rendendo di fatto le criptovalute prive di valore.

Sarà una situazione interessante da monitorare in futuro.

Ma passiamo adesso alle cose più interessanti del mese di gennaio che ho pensato di condividere con voi.

Investitori come rane bollite? E' così che Seth Klarman descrive, nella sua ultima lettera agli azionisti, gli investitori in questo momento.

Il fondatore dell'hedge fund Baupost Group, sulla base di quello che riporta il Financial Times, scrive:

“With so much stimulus being deployed, trying to figure out if the economy is in recession is like trying to assess if you had a fever after you just took a large dose of aspirin.”

“But as with frogs in water that is slowly being heated to a boil, investors are being conditioned not to recognise the danger.”

Per Klarman è difficile valutare lo stato dell'economia visto l'enorme quantità di stimoli monetari e fiscali messi in campo dalle banche centrali e dagli stati.

Gli investitori quindi potrebbero rendersi conto solo quando sarà ormai troppo tardi dei pericoli che stanno correndo.

Brunello Cucinelli lo considero uno tra i migliori imprenditori italiani e probabilmente non sono il solo visto che le azioni della sua società omonima non trattano mai a sconto.

In questa intervista a MFFashion, alla domanda su come vede il futuro, risponde così:

"Sono molto positivo per vari motivi.

Il primo è che avremo un Pil cinese intorno al 10% e un Pil europeo al 4-5%. Vuol dire che gli Stati hanno messo tanti soldi. Le banche sono solide e nel 2008 non lo erano.

Vorrei ricordare a chi ha più timori sull’Italia che rappresentiamo lo 0,7% della popolazione ma siamo la settima potenza al mondo. Siamo i primi manifatturieri al mondo nel bello e ben fatto, i secondi manifatturieri in Europa e infine le nostre famiglie hanno 10 trilioni di risparmi.

Per questo sono molto positivo sul tempo a venire".

Aggiungo solo che è bello leggere ogni tanto un po' di ottimismo, e non si tratta di ottimismo di maniera, ma di un'imprenditore che ha le mani in pasta con la realtà dei fatti.

Elon Musk non ha bisogno di presentazioni ma a gennaio è diventato l'uomo più ricco del mondo superando Jeff Bezos di Amazon:

Il merito va al prezzo delle azioni Tesla che continua a salire.

Queste classifiche sono fatte sulla base delle quotazioni di borsa ma sappiamo che i mercati finanziari in un determinato periodo possono premiare maggiormente un'azione piuttosto che un'altra.

Se le quotazioni di Tesla scendessero anche il valore del patrimonio di Musk calerebbe in proporzione.

Quindi bisogna sempre prendere queste classifiche con le pinze.

E non so voi ma, anche se Warren Buffett è "solo" al settimo posto, io mi sentirei molto più tranquillo sapendo di avere azioni Berkshire Hathaway che non Tesla.

Interessante comunque notare il peso del settore tecnologico nella classifica.

Sui primi dieci solo tre nomi non riguardano imprese tecnologiche, Bernard Arnault di Luis Vuitton, Zhong Shanshan di Nongfu Spring (la più grande azienda di bevane cinese) e Warren Buffett.

Sento molto parlare del pericolo di inflazione in questi ultimi tempi.

Le principali motivazioni sarebbero gli stimoli monetari e fiscali iniettati nell'economia dalle banche centrali e dagli stati per contenere, per quanto possibile, i danni causati dalla pandemia.

Questa combinazione sembra che non possa fare altro che portarci a una maggiore inflazione nel prossimo periodo.

Dal mio punto di vista non sono molto d'accordo su questa visione e sarei più propenso a vederla come Lacy Hunt che nel suo ultimo outlook descrive la situazione come segue:

- per aiutare l'economia reale dai danni creati dalla pandemia si è ricorso al debito;
- maggior debito = minore crescita;
- minore crescita = minore inflazione;

Poniamo invece che Lacy Hunt si sbagli e quindi che l'inflazione stia veramente rialzando la testa. 

Quali sono gli strumenti finanziari che beneficeranno maggiormente da un ambiente inflazionistico?

- azioni dei paesi emergenti;
- materie prime e azioni a esse correlate;
- azioni value e con dividendi crescenti;
- obbligazioni legate all'inflazione;
- strategie di investimento attivo;
- valute emergenti.

La situazione invece sarebbe contraria per:

- azioni growth;
- obbligazioni a lunga scadenza;
- strategie di investimento passivo;
- dollaro USA.

La lista delle azioni comprese tra i dividend aristocrats, che comprende quelle società che hanno pagato un dividendo crescente per almeno 25 anni consecutivi, subirà delle variazioni dal prossimo 1 febbraio:

Società che entrano tra i dividend aristocrats IBM, NextEra Energy, West Pharmaceutical.

Escono invece dalla lista Carrier Global, Otis Worldwide, Raytheon.

Passiamo alle società che hanno aumentato il dividendo nel mese di gennaio:

- Blackrock ha aumentato del 13,8%;
- Cintas, società che fa parte dei dividend aristocrats, ha aumentato del 7,1%; 
- Fastenal ha aumentato del 12%.
- Graham Holding ha aumentato del 4,1%;
- Intel, che nell'ultimo periodo è stata oggetto di molte critiche, ha aumentato il dividendo del 5,3%;
- Novartis, la multinazionale svizzera del settore farmaceutico, ha aumentato del 1,7%;
- S&P Global ha aumentato del 15%.

Per quanto riguarda il panorama italiano A2A, una delle principali utility operanti nel nostro territorio, ha presentato il piano strategico 2021-2030 nel quale ha aggiornato la sua politica dei dividendi:

- 2021: 0,080 euro ad azione;
- 2022: 0,082 euro ad azione;
- 2023: 0,085 euro ad azione;

Negli anni successivi A2A prevede una crescita minima del dividendo pari al 3% all’anno.

Come non parlare di quello che è successo nell'ultima settimana di gennaio?

Penso che abbiate sentito tutti quello che è successo alle azioni Gamestop e come lo short squeeze a cui sono stati costretti gli hedge fund abbia mandate in orbita le quotazioni.

Non credo sia ancora finita nè con Gamestop nè con altre azioni che sembrano essere l'obiettivo del gruppo che viene chiamato wallstreetbets sulla piattaforma di discussione Reddit (praticamente una sorta di forum). 

Per chi vuole capire meglio cosa è successo alle azioni Gamestop ne ho parlato in questo articolo.

Interessante che al di là di tutto il can can mediatico c'è stato chi aveva acquistato l'azione in tempi non sospetti quando era quotata poco sopra gli 8 dollari.

Si tratta di Ryan Cohen, fondatore di Cheewy (ecommerce dedicato ai prodotti per animali domestici), che nel 2020 aveva comprato 9 milioni di azioni Gamestop per un totale investito di 76 milioni.

Alle quotazioni attuali il suo rendimento è del 1700%!

Nel prossimo futuro sarà interessante vedere se approfitterà di questo rialzo dei prezzi per vendere tutta o solo una parte della sua quota.

E anche per questo mese è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia, alla prossima.

Davide Rosa

31 gennaio 2021

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