Luglio 2020

Ma Davide te ne esci con la newsletter di luglio a metà di agosto?

Se te lo stai chiedendo hai tutte le ragioni, effettivamente sono stato troppo pigro questo mese.

Aggiungici il periodo estivo di ferie e caldo e otterrai una combinazione fatale. Così anche mettersi a scrivere al computer diventa qualcosa da rimandare all'infinito.

Chi invece è sempre attivo è il mercato finanziario soprattutto nella sua rappresentazione grafica del "toro" che, nella terminologia borsistica, indica un lungo periodo di prezzi crescenti.

Già, quello che è considerato il mercato toro più odiato della storia ha continuato nella sua corsa al rialzo anche nel mese di luglio.

Ma perchè il più odiato?

Probabilmente perchè in molti sono rimasti solo a guardare e i loro portafogli non hanno beneficiato di questi anni di rialzi.

Sappiamo che i mercati possono rimanere irrazionali per molto tempo, molto di più di quello che ci aspettiamo.

Chiedersi il motivo per cui i mercati si comportano in una certa maniera lascia il tempo che trova.

Mettiamo i nostri desideri da parte e prendiamo atto semplicemente di quello che succede.

Se abbiamo una strategia di investimento efficace, questa ci farà superare anche i momenti più difficili.

Per quanto mi riguarda i principi cardine della mia strategia basata sui dividendi sono i seguenti:

1- aziende che devono avere dei buoni rendimenti sul capitale investito;
2- gestite da un management capace e onesto;
3- disponibili a un giusto prezzo.

Che poi sia merito della FED o meno prendiamola semplicemente in ridere: 

Una cosa certa e che si può ragionevolmente prevedere però c'è: sono i rendimenti futuri del mercato azionario.

Come dimostra il grafico seguente, a questi livelli del rapporto price/earnings i rendimenti futuri sono nell'ordine di pochi punti percentuali se non negativi:

Ovvio che qualche azione interessante si può sempre trovare, anche quando i mercati sono sui massimi, ma in aggregato il grafico è emblematico di come i rendimenti del prossimo futuro saranno molto risicati.

Ma arriviamo adesso alle cose più interessanti del mese di luglio che ho pensato di condividere con voi.

Inflazione vs deflazione, chi propende per una e chi propende per l'altra. Come spesso accade nel mondo dell'economia ci sono opinioni contrapposte, vediamo come la pensano qui di seguito due massimi esperti di economia come Jeremy Siegel e Lacy Hunt.

Jeremy Siegel è professore di finanza alla Wharton School e autore di uno dei primi libri di investimenti che abbia letto, I titoli azionari nel lungo periodo, un libro che mi ha aiutato molto facendomi cambiare prospettiva sul mondo delle azioni.

In questa intervista rilasciata al sito Ritzholtz.com il prof. Siegel parla, tra le altre cose, di inflazione e di come essa sarà causata dai numerosi interventi monetari e fiscali messi in atto dalle banche centrali e dai governi di tutto il mondo:

[...] I think we’re going to have a huge spending boom next year and I think for the first time, and I know this is a sharp minority view here, for the first time in over two decades, we’re going to see inflation.

e ancora...

[...] I expect inflation to move up next year to two, three, four percent, five percent and maybe run again in 2022 the same way. [...]

Nel suo outlook trimestrale Lacy Hunt, massimo esperto di obbligazioni, ci parla delle quattro sfide economiche che si sono presentate tutte insieme a causa del COVID. Ve le riporto qui:

  1. Over 90% of the world’s economies are contracting. The present global recession has no precedent in terms of synchronization. 
  2. A major slump in world trade volume is taking place. 
  3. Additional debt incurred by all countries, and many private entities, to mitigate the  worst consequences of the pandemic, while humane,politically popular and in many cases essential, has moved debt to GDP ratios to uncharted territory. This insures that a persistent misallocation of resources will be reinforced, constraining growth as productive resources needed for sustained growth will be unavailable.
  4. 2020 global per capita GDP is in the process of registering one of the largest yearly declines in the last century and a half and the largest decline since 1945. The lasting destruction of wealth and income will take time to repair.

Secondo Lacy Hunt queste quattro forze, che si sono verificate eccezionalmente tutte nello stesso momento, porteranno a un periodo di deflazione.

Un concetto ribadito anche in un precedente convegno (Strategic Investment Conference 2020) a cui Lacy Hunt ha partecipato e di cui trovate un riassunto qui:

"The US now faces a record deflationary gap (which you can see in the checkered shaded box on the lower right-hand side in the above chart) that will take us years to close, all while putting downward pressure on prices and wages—an eventuality that will be difficult for people to deal with since they do not have experience with either in their daily lives."

Lacy Hunt fa riferimento principalmente agli Stati Uniti ma in un'economia mondiale globalizzata le tendenze sono quelle per tutti i paesi, almeno quelli sviluppati.

Quindi? Uno mi dice che ci sarà inflazione mentre l'altro deflazione.

A chi credere?

Dal mio punto di vista tendo a credere che Lacy Hunt abbia ragione nel dire che ci sarà deflazione, almeno nel breve periodo.

Nel medio lungo periodo invece probabilmente ci sarà una spinta inflattiva creata da banche centrali/governi come invece dice Jeremy Siegel.

Tutto questo dimostra come sia difficile prevedere il risultato di deteminate azioni in materia economica, anche tra chi conosce bene come gira l'economia.

Lo spin-off è un'operazione tramite la quale una società viene separata dalla capogruppo. Questa società, resa indipendente, inizierà a scambiare le proprie azioni nei mercati finanziari.

Perchè tenere d'occhio gli spin-off?

Gli spin-off possono essere un'ottima basa dalla quale trarre spunti e idee per possibili investimenti. 

Può capitare infatti che le azioni della società possano essere mal prezzate dal mercato: i fondi di investimento che avevano le azioni della capogruppo si trovano ad avere queste nuove azioni che, a volte, non rispettano le regole di investimento del fondo stesso.

Indipendente dal prezzo o dal fatto che sia una buona società o meno il fondo deve rispettare le sue regole interne e quindi deve vendere le azioni.

E' possibile quindi che ci siano pressioni al ribasso sui prezzi delle azioni di buone società che generano qualche opportunità per noi piccoli investitori indipendenti.

Anche se non siamo in una situazione di una società mal prezzata dal mercato a luglio sono capitato sullo spin-off di Match Group (MTCH) che prima apparteneva alla società InterActive Corp.

Match group è la società che gestisce i siti di incontri online come Tinder e Meetic, per citarne due tra i più importanti come ricavi.

Il settore degli appuntamenti online è in crescita costante da molti anni e vale quindi la pena di tenere d'occhio questa società che ha potenzialità di crescere molto anche nel prossimo futuro.

Nel momento in cui scrivo l'azione tratta a un P/E di 55. Troppo? Come detto sicuramente non è il caso di un'azione mal prezzata dal mercato. Queste valutazioni sono off limits per qualsiasi investitore che applichi i principi del value investing.

Comunque i risultati degli anni scorsi sono da incorniciare. Match Group ha iniziato a monetizzare Tinder solo nel 2015 ma quella seguente è stata la crescita del fatturato fino al 2019:

2019: $1,1 miliardi
2018: $805 milioni
2017: $403 milioni
2016: $169 milioni
2015: $47 milioni

Azione quindi che va a finire diretta in watchlist sperando prima o poi di poterne approfittare in una fase di debolezza e di metterla in portafoglio.

Visto che siamo in recessione sono andato a vedere quali sono state le peggiori recessioni della storia italiana dall'unità a oggi

Le ho elencate in ordine di gravità e come vedrai il podio è riservato agli anni della seconda guerra mondiale:

1944 meno 19,35%
1943 meno 15,21%
1945 meno 10,27%
 
1867 meno 7,84%
1919 meno 5,65%
1942 meno 5,49%
2009 meno 5,48%
1930 meno 4,69%
1915 meno 3,64%

Secondo Visco, governatore della Banca d'Italia, quest'anno il PIL italiano potrebbe calare del 13%. (Link)

Se fosse veramente così la crisi dovuta al COVID-19 piazzerebbe l'attuale recessione al terzo posto della storia.

Messa in questo contesto la crisi provocata dal fallimento della Lehman Brothers sembra sia stato quasi un normale incidente di percorso. Grave sì ma come ce ne sono state altre di quel livello.

Jim Covello di Goldman Sachs, in un'intervista a Barron's, ha proposto un'idea riguardante i dividendi che trovo interessante.

La proposta consiste nel rendere il pagamento dei dividendi variabile in rapporto al cash flow generato dalla società.

In questo modo il management dell'azienda non avrebbe più il problema di  sorprendere negativamente gli analisti con un taglio del dividendo, soprattutto nei casi di società che hanno aumentato i dividendi per molti anni consecutivi.

Legherebbe invece il pagamento del dividendo all'andamento del business e al suo ciclo economico:

"You shouldn’t have the same dividend strategy at all points in the cycle, because the cash-flow generation capability of a company is so different at different points in the cycle."

La trovo una proposta sensata e di buon senso. Anche lato azionisti secondo me aiuterebbe, soprattutto psicologicamente, a non dare per scontato un aumento costante del dividendo all'infinito.

Una politica variabile adottata già nel 2015/16 da BHP Billiton, gigante del settore minerario, che al tempo fu colpito da un primo crollo dei prezzi delle materie prime e dovette tagliare il dividendo dopo averlo aumentato per più di 20 anni.

Adesso la loro dividend policy recita testualmente:

"The BHP dividend policy provides a minimum 50% payout of Underlying attributable profit at every reporting period. The Board will assess, every reporting period, the ability to pay amounts additional to the minimum payment, in accordance with the capital allocation framework."

Lo smart working era già in un trend crescente prima dell'arrivo del coronavirus, il covid-19 ha solo accelerato questa dinamica.

Se di positivo c'è che a molte persone piace lavorare da remoto dall'altro c'è il negativo che le case non sono state costruite pensando a questa situazione.

Soprattutto se a essere a casa è tutta la famiglia, genitori che lavorano e figli che seguono le lezioni di scuola online.

Per chi ha l'abitazione con gli spazi che lo consentono, quindi con un bel giardino, ecco che ci vengono in aiuto gli uffici da esterno (outdoor office)

Guardate qui alcuni esempi:

Una soluzione interessante per chi vuole tenere distinta la propria vita casalinga da quella lavorativa.

E anche per questo meso è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia.

Al prossimo mese.

Davide Rosa

12 Agosto 2020

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