MAGGIO 2020

Caro lettore,

maggio è stato un mese tranquillo per i mercati finanziari che hanno continuato la loro marcia al rialzo quasi senza sosta.

L'adagio "sell in may and go away" quest'anno sembra non funzionare.

Quello che invece sembra funzionare sono le cure anti Covid e chissà che a breve si possa escludere del tutto l'arrivo di una seconda ondata del virus.

Ma perchè vi sto parlando di Covid in una newsletter dedicata al mondo finanziario? come può essere correlato ai mercati? Partiamo con una piccola curiosità: la paura di un suo ritorno per quest'autunno è correlato a quanto successo con l'influenza spagnola nel secolo scorso.

La seconda ondata di quella pandemia fu anche più terribile della prima e si verificò a distanza di circa tre mesi dalla prima con il picco raggiunto tra ottobre e novembre.

Il grafico qui di seguito lo mostra chiaramente (riga nera andamento dell'influenza spagnala, riga blu indice Dow Jones):

Ed ecco il motivo per il quale in questa newsletter parliamo anche della pandermia. Il confronto con l'indice Dow Jones è decisamente interessante perchè ci permette di vedere come reagirono i mercati finanziari in quel particolare periodo.

Scopriamo così che i mercati tra il 1918 e il 1919 non subirono grossi scossoni ma ci fu solo una lenta discesa che portò l'indice a perdere in tutto circa l'11%.

Dopo quella correzione l'indice Dow Jones ripartì e piano piano ricominciò a salire nonostante la terza ondata di malattia che si stava riaffacciando a metà 1919.

Nulla in confronto al meno 30 % che abbiamo subito quest'anno in poco più di un mese tra febbraio e marzo.

Dopo aver vinto la prima battaglia contro il virus, e sperando che non ce ne sia una seconda, d'ora in poi dovremo fare i conto con i danni economici subiti dal tessuto sociale e produttivo della nostra economia.

Anche se i mercati finanziari stanno scontando una ripresa a V credo sia molto difficile che questa effettivamente si verifichi.

Certo, ci potrà essere un forte rimbalzo dovuto al fatto che a causa del virus si riparte da basi molto basse.

Va però anche chiarito che è davvero difficile che si ritorni ai livelli pre-crisi in poco tempo. Proviamo a capire insieme perchè:

- l'economia moderna è composta per la maggior parte da consumi;

- per consumare le persone devono prima guadagnare, il che vuol dire lavorare e riceverne un compenso;

- nei prossimi mesi vedremo un'aumento della disoccupazione (e delle persone inattive) che contribuirà a tenere alta l'incertezza;

- le persone tenderanno a risparmiare di più e consumare meno.

- i profitti delle imprese, derivati dai consumi, ne risentiranno.

I mercati nel breve periodo possono portare le loro valutazioni dovunque ma, come durante i ribassi bisogna mantenere la calma, è necessario adottare lo stesso comportamento anche durante i rialzi.

Questo per evitare di essere trascinati dall'emotività e compiere azioni di cui in seguito ci potremmo pentire.

Per quanto mi riguarda userò questa ascesa nei corsi azionari per vendere o ridurre quelle posizioni che non mi convincono più o in cui ho l'impressione di aver sbagliato valutazioni.

Ho la sensazione che fra qualche mese questa situazione potrà essere vista come un'enorme opportunità offerta dai mercati per sistemare il proprio portafoglio titoli e correggere certi errori.

Ma arriviamo adesso alle cose più interessanti del mese di maggio che ho pensato di condividere con voi.

Quelli che seguono Warren Buffett sanno che a maggio c'è il tanto atteso appuntamento con il meeting annuale degli azionisti.

Omaha però quest'anno era vuota e l'incontro si è potuto svolgere solo via streaming con Buffett che non aveva al suo fianco il suo fidato socio Charlie Munger ma era con Greg Abel, che sovrintende la divisione non assicurativa di Berkshire Hathaway.

I due hanno risposto per oltre 4 lunghe ore alle domande degli azionisti selezionate da Becky Quicky della CNBC.

Devo dire che è stato un Buffett molto meno ottimista del solito e molto, molto, cauto sui diversi scenari che possono scaturire da questa pandemia.

Una cosa l'ha detta chiaramente: gli Usa si riprenderanno anche da questo problema come si sono ripresi da una guerra civile, da una crisi finanziaria e dalla guerra mondiale.

Intanto però la liquidità a disposizione di Berkshire Hathaway continua ad aumentare superando i 137 miliardi di dollari, una conferma della posizione difensiva che sta tenendo Buffett in questo momento.

Tra le molte domande che gli sono state fatte, alcune hanno riguardato le compagnie aeree. Durante il mese di aprile infatti Buffett ha venduto tutte le azioni delle quattro compagnie aeree che aveva in portafoglio.

Buffett ha ammesso l'errore fatto nell'acquistare quelle azioni e per sua stessa ammissione adesso Berkshire Hathaway vale meno di prima proprio per quell'errore.

Per Buffett, nel prossimo futuro, c'è troppa incertezza riguardante i trasporti aerei, con troppi aerei e troppo pochi passeggeri senza considerare il possibile cambio di abitudini che il lockdown potrebbe portare.

L'oracolo di Omaha è stato molto criticato in questi ultimi mesi per le sue ultime operazioni (vedi appunto compagnie aeree ma anche per l'affare Occidental Petroleum) ma ciò che secondo me è importante imparare è che:

- anche i più grandi investitori possono sbagliare investimento;

- se la valutazione iniziale risulta sbagliata meglio riconoscerlo subito anche se il nostro ego ne risente. Spesso la vera differenza tra chi ha successo e chi no sta proprio nel riconoscere i propri errori in pieno stile Keynesiano:

"When the facts change, I change my mind".

In un intervista a Yahoo Warren Buffett, alla domanda se crede che le azioni FAANG siano in bolla, ha risposto così: (link)

"No, just the opposite. I mean, you're seeing in this kind of a market, those companies don't need capital. Well, Netflix needs capital. But basically, the big companies in market value don't need capital. And that will separate them even more from the rest of the pack. I mean, they have an incredible business model."

Del coronavirus nei prossimi anni ne sentiremo parlare come del cigno nero che ha scatenato questa crisi e ha fatto crollare le economie di tutto il mondo.

C'è però una voce fuori dal coro.

E' Nassim Taleb, personaggio eccentrico, diventato famoso grazie ai suoi libri, uno dei quali avente come oggetto il cigno nero e l'imprevedibilità che governa le nostre vite:

Il cigno nero. Come l'improbabile governa la nostra vita

Per lui infatti il coronavirus non è stato un cigno nero, queste le sue parole su Repubblica (link):

“Il coronavirus non è un cigno nero”. Lo sostiene , intervistato da la Repubblica, Nassim Nicholas Taleb, considerato l’inventore del “cigno nero”, l’espressione più usata in tutto il mondo con la quale indicare l’evento inatteso che travolge tutto e tutti, cambiando la storia. “Manca una connotazione essenziale – spiega Taleb – l’imprevedibilità. È valido per la malattia in sé perché erano anni che la comunità scientifica avvertiva che prima o poi sarebbe scoppiata un’epidemia globale. Già ai tempi di Ebola si temette: non si diffuse perché si era sviluppato in un posto non troppo collegato col resto del mondo, ora invece l’epicentro è stato nel Paese interconnesso per antonomasia. Ma non lo è, un cigno nero, neanche per il crollo dei mercati: era nell’ordine delle cose una correzione vistosa, perché i prezzi erano troppo gonfiati, sia in Usa che in Europa. Un po’ di ‘drenaggio’ non farà che bene. Di momenti del genere ce ne sono stati tanti, anche senza epidemie”.

Dopo quanto successo con il petrolio per il contratto future di maggio 2020, che è arrivato a quotare a prezzi negativi, in molti temevano che anche il future di giugno facesse la stessa fine.

Invece così non è successo e il contratto di giugno (che ricordo scadeva intorno al 20 maggio) ha quotato poco sopra i 30 $ riportandosi a un prezzo relativamente più "normale".

Sembra quindi che i barili di petrolio per il momento abbiano trovato un loro posto dove essere immagazzinati.

Come è naturale che sia in questo periodo, anche Maggio ha visto parecchie società tagliare il proprio dividendo. Vediamone alcune delle più rilevanti:

Secondo taglio (-90,9%) in pochi mesi per Occidental Petroleum, in cui Buffett ha investito l'anno scorso, che porta il dividendo a un simbolico cent (0,01). Questo segue quello annunciato nel mese di marzo che aveva portato il dividendo a 0,11 $ (-86,1%).

Tra le società più conosciute a maggio hanno tagliato il dividendo Ralph Lauren, Foot Locker, Walt Disney e The Cheesecake Factory.

Sì, quest'ultima è la catena di ristorazione americana dove lavorava come cameriera Penny nel telefilm Big Bang Theory.

E anche i famosi dividend aristocrats, nome con il quale vengono chiamate le società che hanno aumentato i dividendi per 25 anni o più, iniziano a perdere i pezzi.

A farne le spese questo mese è stato Ross Stores.

Ma per un dividend aristocrats che se ne va ce n'è uno che arriva.

Si tratta di Expeditors International, società attiva nella logistica che si occupa di spedizioni internazionali, che aumenta il dividendo per il 25esimo anno consecutivo ed entra a far parte degli aristocratici del dividendo.

Aumentano infine il dividendo anche Pepsi, Clorox, Chubb, Flowers Food e Medtronic.

ll prof. Michael Pettis, che insegna finanza all'università di Pechino, anche a maggio ci ha tenuti informati settimanalmente, attraverso il suo account Twitter, sulla situazione in Cina post lockdown.

Ci avvisa però che non ci saranno più aggiornamenti visto che la situazione si è ormai quasi del tutto normalizzata.

L'ultimo aggiornamento era quello relativo alla 14esima settimana post lockdown.

Nell'ultima newsletter ci eravamo lasciati con Pettis che scriveva: "it's almost as if people have lost the habit of shopping and have decided that a little more money in the bank beats a few more consumer goods."

Lo shopping aveva fatto fatica a riprendersi con negozi che erano spesso ancora vuoti.

A maggio invece gradualmente anche i negozi hanno cominciato a riempirsi.

Ovviamente non si può sapere quante visite si siano poi tramutate in acquisti ma un cambiamento visibile c'è stato.

Vedremo se anche l'Italia seguirà questo sentiero di ritorno alla normalità.

E di Elon Musk ne vogliamo parlare?

L'imprenditore a capo della tanto chiaccherata Tesla, grazie all'altra sua creatura SpaceX, è riuscito a lanciare nello spazio una capsula che è poi arrivata con successo presso la Stazione spaziale internazionale.

Devo ammettere che non sono un grande fan di Elon Musk e le azioni della sua società non sono proprio il prototipo delle azioni che acquisterei (anche se fa delle belle auto).

Ma tanto di cappello a lui e alla sua squadra in SpaceX che sono riusciti nell'impresa che credo aprirà una stagione di viaggi spaziali a conduzione privata.

Qui di seguito un curioso confronto tra gli interni del vecchio space shuttle e gli interni delle nuove navicelle.

Vecchio:

Nuovo:

E con questo è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia.

Al prossimo mese.

Davide Rosa

Finito di scrivere il 7 Giugno 2020

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