Caro lettore,
maggio è stato un mese tranquillo per i mercati finanziari che hanno continuato la loro marcia al rialzo quasi senza sosta.
L'adagio "sell in may and go away" quest'anno sembra non funzionare.
Quello che invece sembra funzionare sono le cure anti Covid e chissà che a breve si possa escludere del tutto l'arrivo di una seconda ondata del virus.
Ma perchè vi sto parlando di Covid in una newsletter dedicata al mondo finanziario? come può essere correlato ai mercati? Partiamo con una piccola curiosità: la paura di un suo ritorno per quest'autunno è correlato a quanto successo con l'influenza spagnola nel secolo scorso.
La seconda ondata di quella pandemia fu anche più terribile della prima e si verificò a distanza di circa tre mesi dalla prima con il picco raggiunto tra ottobre e novembre.
Il grafico qui di seguito lo mostra chiaramente (riga nera andamento dell'influenza spagnala, riga blu indice Dow Jones):
Ed ecco il motivo per il quale in questa newsletter parliamo anche della pandermia. Il confronto con l'indice Dow Jones è decisamente interessante perchè ci permette di vedere come reagirono i mercati finanziari in quel particolare periodo.
Scopriamo così che i mercati tra il 1918 e il 1919 non subirono grossi scossoni ma ci fu solo una lenta discesa che portò l'indice a perdere in tutto circa l'11%.
Dopo quella correzione l'indice Dow Jones ripartì e piano piano ricominciò a salire nonostante la terza ondata di malattia che si stava riaffacciando a metà 1919.
Nulla in confronto al meno 30 % che abbiamo subito quest'anno in poco più di un mese tra febbraio e marzo.
Dopo aver vinto la prima battaglia contro il virus, e sperando che non ce ne sia una seconda, d'ora in poi dovremo fare i conto con i danni economici subiti dal tessuto sociale e produttivo della nostra economia.
Anche se i mercati finanziari stanno scontando una ripresa a V credo sia molto difficile che questa effettivamente si verifichi.
Certo, ci potrà essere un forte rimbalzo dovuto al fatto che a causa del virus si riparte da basi molto basse.
Va però anche chiarito che è davvero difficile che si ritorni ai livelli pre-crisi in poco tempo. Proviamo a capire insieme perchè:
- l'economia moderna è composta per la maggior parte da consumi;
- per consumare le persone devono prima guadagnare, il che vuol dire lavorare e riceverne un compenso;
- nei prossimi mesi vedremo un'aumento della disoccupazione (e delle persone inattive) che contribuirà a tenere alta l'incertezza;
- le persone tenderanno a risparmiare di più e consumare meno.
- i profitti delle imprese, derivati dai consumi, ne risentiranno.
I mercati nel breve periodo possono portare le loro valutazioni dovunque ma, come durante i ribassi bisogna mantenere la calma, è necessario adottare lo stesso comportamento anche durante i rialzi.
Questo per evitare di essere trascinati dall'emotività e compiere azioni di cui in seguito ci potremmo pentire.
Per quanto mi riguarda userò questa ascesa nei corsi azionari per vendere o ridurre quelle posizioni che non mi convincono più o in cui ho l'impressione di aver sbagliato valutazioni.
Ho la sensazione che fra qualche mese questa situazione potrà essere vista come un'enorme opportunità offerta dai mercati per sistemare il proprio portafoglio titoli e correggere certi errori.
Ma arriviamo adesso alle cose più interessanti del mese di maggio che ho pensato di condividere con voi.
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