Luglio 2022
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Buon inizio mese a tutti!
Per fortuna è arrivata l'estate a distrarci dalla difficile situazione in cui versano i mercati finanziari.
E con l'arrivo della bella stagione abbiamo la possibilità di trascorrere più tempo all'aria aperta distraendoci così dalle quotazioni di tutti i giorni.
Iniziamo aggiornando la tabella che avevo pubblicato anche nella newsletter del mese scorso con gli inizi d'anno peggiori della storia.
Passati i primi sei mesi il 2022 si mantiene al quarto posto:
Con una prima metà d'anno del genere è meglio non farsi troppe illusioni su imminenti miglioramenti.
Aggiorniamo anche il grafico con l'analisi tecnica dell'indice SP500 che, pur rompendo per qualche giorno il supporto del canale discendente, alla fine del mese ha chiuso al suo interno.
Il movimento che ho cerchiato in rosso sembra creato di proposito per spingere coloro che avevano impostato stop loss intorno a quei livelli, ad uscire dal mercato.
Che i mercati abbiano scontato tutte le possibili notizie negative?
Difficile dirlo, sta di fatto che le banche centrali con in testa la Fed e la compagnia della BCE, in un ambiente con alta inflazione, per non perdere credibilità, dovranno aumentare i tassi di interesse.
C'è un problema però da considerare, l'inflazione che stiamo vivendo è la cosidetta infalzione da offerta, e le banche centrali possono incidere invece solo sull'inflazione da domanda.
Siamo sicuri che distruggendo domanda, in un momento in cui la domanda è già asfittica, si riuscirà a rallentare abbastanza l'inflazione?
Non vorrei infatti che, dustruggendo domanda rischiassimo invece di creare una recessione dove però l'inflazione rimane a livelli elevati rispetto alla normalità.
Una situazione quindi che ci porterebbe diretti in stagflazione, non proprio positiva per gli asset azionari.
Sulla probabilità che tutto questo porti a un soft landing o a un hard landing si è espresso a proposito Stanley Druckenmiller, di cui nel prossimo paragrafo troverete i punti salienti di una sua intervista.
Passiamo quindi a quello che vi voglio condividere del mese appena trascorso.
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Per la serie interviste nel mese di giugno segnalo questa a Stanley Druckenmiller dove, l'investitore americano e gestore di hedge fund, ha detto la sua sulla situazione che stanno vivendo i mercati finanziari.
I punti salienti da tenere in considerazione sono questi:
“My best guess is that we're 6 months into a bear market that has some room to run. It's possible the first leg of that has ended. But I think it's highly probable that the bear market has a ways to run.”
Il bear market che stiamo vivendo ha ancora spazi al ribasso, per Druckenmiller siamo solo nei primi 6 mesi.
- Sulla possibilità che le azioni delle banche centrali portino a un "atterraggio morbido":
“The probabilities of being a soft landing are pretty remote.
Once inflation gets above 5% it's never come down without a recession. I think a recession is in the cards. I just don't know. It may take some time to work through that savings.”
Statisticamente succede propio così, quando l'inflazione supera il 5% solitamente ci si aspetta un periodo di recessione:
“Every time oil is up, interest rates are up, and the dollar is up (just like now), things don’t tend to go well.”
- Sul prendersi una pausa: Druckenmiller dopo una prima metà d'anno molto intensa sui mercati sta andando a prendersi una pausa, una vera pausa.
"Currently, I'm coming in every day and I'm looking at my screen but I'm pretty much taking a break. I'm waiting for a fat pitch.
I'm taking a mental break. I want to be fresh. It has been a lot of activity in the last 4-5 months. I'm in no hurry here. I'm in the marathon and I'm not running full out on the on on mile 16.”
- Un consiglio che in molti potrebbero seguire, visto il periodo estivo, per ricaricare le batterie ed essere più carichi quando si riparte.
Il tutto lontano da TV e quotidiani finanziari:
"I don't allow myself to see a TV or read a financial newspaper. It's a true break, which is something I'd advise traders to do. If you take a break, take a break. Don't sit there like trade your own account and mess around."
- C'è un tempo per l'oro e un tempo per i Bitcoin:
- "In the bull phase of irresponsible monetary policy and inflation, choose Bitcoin;
- In the bear phase of irresponsible monetary policy, choose gold;
- If I thought we were going to have a bear market, stagflation type of thing, I would want to own gold”.
Insomma ce n'è abbastanza per riflettere, l'intervista completa la trovi su Youtube nel link all'inizio di questo paragrafo.
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In questi ultimi mesi si è parlato tanto di inflazione, esistono però delle azioni che potrebbero proteggere da questo fenomeno?
Direi che dei perfetti esempi sono le società che gestiscono il sistema delle carte di credito globale.
Visa, Mastercard, American Express.
La loro attività consiste nel collezionare una percentuale per ogni transazione che avviene attraverso i loro circuiti.
Sei andato/a a fare shopping recentemente pagando con la tua carta di credito?
Una percentuale di quello che hai speso verrà registrato nei ricavi di una di quelle tre società.
Visto che i prezzi, proprio a causa dell'inflazione, stanno salendo, è normale prevedere che anche i loro ricavi aumenteranno in proporzione.
E qual'è il periodo migliore per acquistarne le azioni se non quando i mercati sono in bear market e le valutazioni si stanno comprimendo?
Lo si vede bene dall'andamento del rapporto price/earning negli ultimi anni.
Dal 2021, raggiunto un picco di 52 P/E, la valutazione si è compressa arrivando a un più ragionevole (seppur sempre elevato) 35.
Da tenere quindi sotto osservazione soprattutto se i ribassi dovessero continuare!
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Estate vuol dire ritmi più lenti, per ricaricare le batterie come diceva Druckenmiller.
La cosa che non rallenta invece sono i dividendi, soprattutto quelli made in USA.
Vediamo qui di seguito le società più conosciute che hanno annunciato un aumento del proprio dividendo.
Una lista mensile che può essere utile come base per poi effettuare ulteriori ricerche sulle società di nostro interesse.
- Caterpillar ha aumentato dell'8,1% segnando il 29esimo anno consecutivo di aumenti; - FedEX ha aumentato del 53,3%! - General Mills ha aumentato del 6%, so che è difficile crederci ma questa società (insieme ai predecessori) ha pagato il dividendo per 123 anni consecutivi;
Capitolo banche invece in chiaro scuro:
- Bank of America ha aumentato del 5% (sarà contento Buffett che ha una quota importante in questa banca); - Goldman Sachs ha aumentato del 25%; - Morgan Stanley ha aumentato dell'11%; - Wells Fargo ha aumentato del 20%.
Ci si aspettava in luglio un aumento del dividendo per JP Morgan che invece, nel segno della cautela, ha annunciato che non lo aumenterà e lo manterrà uguale al trimestre precedente.
Stessa sorte di JP Morgan anche per Citigroup.
Per quanto riguarda invece le banche europee la BCE ha fatto sapere che verrà proposto di ricalcolare i dividendi su scenari avversi che includano potenzialmente anche un embargo sul gas o una recessione nel 2023.
Visto che il settore finanziario era già stato pesantemente vincolato sui dividendi durante il periodo iniziale della pandemia questo tipo di sviluppi è da tenere in grande considerazione per chi investe in azioni bancarie.
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Continua il momento nero per le criptovalute, non tanto per le quotazioni che già a maggio erano state fortemente ridimensionate, quanto piuttosto per gli eventi negativi che continuano a susseguirsi.
Prima l'hedge fund Three Arrows Capital, che investiva nelle criptovalute, ha dichiarato fallimento pochi giorni fa.
Come passare dall'investire miliardi di dollari al fallimento in pochi step.
A cascata un altro broker di cripto, Voyager Digital, ha annunciato di aver sospeso le negoziazioni, i depositi e i prelievi sulla sua piattaforma.
Ordinarie storie che succedono quando le cose vanno male e soprattutto eventi che hanno un unico comune denominatore: la leva finanziaria.
Leva che amplifica i guadagni ma dall'altro lato amplifica allo stesso modo le perdite.
Non c'è dubbio che ci vorrà tempo, moltissimo tempo, per la ripresa, in tanti sono stati scottati e perciò ci vorrà tempo per riprendere fiducia.
La sorpresa però, che in molti non si aspettano, è che le criptovalute non sono arrivate al capolinea.
Nel settore, nonostante tutto, i progetti più solidi continuano a costruire e sperimentare.
Io stesso sono molto positivo, per esempio, su Polygon che continua a sviluppare la sua blockchain e a stringere partnership con molte aziende importanti.
A giugno, prima la notizia che anche Coinbase consentirà il trasferimento di cripto direttamente sulla blockchain di Polygon, senza dover passare attraverso un bridge, poi Meta (ex Facebook) che sta iniziando a sperimentare sulle proprie piattaforme lo scambio di NFT tra utenti con il supporto delle reti Ethereum e Polygon.
Questo però non è un momento adatto alle notizie positive, potrebbe però essere uno di quei momenti per iniziare a scommettere su quelle piattaforme che, quando tornerà il sereno, saranno ancora operative e pronte per un utilizzo su larga scala.
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Davide Rosa
Finito di scrivere il 3 luglio 2022
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