Parliamo di Twitter e, ovviamente, dell'eccentrico Elon Musk.
Saprete già che nel mese di Aprile il patron di Tesla ha fatto un'offerta per acquistare le azioni di Twitter ed effettuare il delisting dell'azienda dalla borsa americana.
L'offerta di acquisto è stata di 43 miliardi di dollari, 54,20 dollari per azione, ed è già stata accettata dagli azionisti del social network.
A maggio Musk ha fatto molte dichiarazioni contradditorie prima dichiarando che il 5% degli account della piattaforma social erano falsi, poi chiedendo addirittura alla SEC (l'equivalente della Consob italiana) di indagare in merito.
Nel mezzo di tutto questo, Musk dichiarava comunque di essere ancora impegnato nell'acquisizione.
Il motivo di questo breve riassunto della vicenda è per poter fare insieme a voi un confronto su come il mercato reagisca diversamente alle acquisizioni.
Guardiamo quindi di seguito la differenza tra le due acquisizioni: quella annunciata da Musk e quella di Alleghany annunciata da Buffett a fine marzo.
Questo è il prezzo dell'azione di Twitter:
L'azione tratta ancora ben sotto il prezzo concordato di 54,20 $ e si vedono i movimenti repentini, soprattutto nell'ultimo mese, provocati dalle dichiarazioni di Musk.
Chi crede a Elon e pensa che l'operazione si farà al prezzo stabilito ha la possibilità di guadagnare dai prezzi attuali un bel 36% circa.
Ci credete o no?
Vediamo invece il prezzo delle azioni Alleghany (dell'operazione ne avevo scritto nella newsletter di aprile):
L'azione tratta circa l'1,5% sotto il prezzo concordato di 848 $ sottolineando come il mercato creda che l'acquisizione si farà sicuramente.
Operazione che è stata svolta e conclusa in maniera lineare:
- Offerta; - Accordo; - Prezzo dell'azione che diventa quasi come un elettroencefalogramma piatto.
La reputazione di Buffett contro la stravaganza di Musk.
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