Giugno 2022

Buon inizio mese a tutti!

Anche a maggio è continuato il periodo difficile per i mercati finanziari con gli indici azionari che hanno scalato la classifica dei peggiori inizi d'anno dal 1928.

Il 2022 al momento risulta al quarto posto di sempre:

La correzione è stata anche più difficile da gestire soprattutto perchè dal marzo 2020 in poi i mercati erano pressochè saliti con correzioni minime e  ci eravamo un po' disabituati a questi ribassi.

Credo inoltre che avremo modo di vedere quanto sono veramente importanti i tassi di interesse per le valutazioni degli asset.

Come afferma Buffett:

"The most important item over time in valuation is obviously interest rates."

e

"Interest rates are like gravity in valuations. If interest rates are nothing, values can be almost infinite. If interest rates are extremely high, that's a huge gravitational pull on values."

E le banche centrali non hanno ancora fatto veramente sul serio.

Se non altro gli ultimi giorni di maggio hanno dato un po' di sollievo alle quotazioni.

Ma è finita qui?

Dal punto di vista grafico non sembra:

Unendo i massimi di inizio gennaio e fine marzo si può tracciare una trendline ribassista che passa attualmente intorno al livello 4400.

Sarà interessante vedere come reagirà il prezzo se arriva a quel punto.

Ho aggiunto nel grafico quella linea tratteggiata in rappresentanza di un'ipotesi che mi auguro non si verifichi.

 

Ma passiamo a quello che vi voglio condividere del mese appena trascorso.

Parliamo di Twitter e, ovviamente, dell'eccentrico Elon Musk.

Saprete già che nel mese di Aprile il patron di Tesla ha fatto un'offerta per acquistare le azioni di Twitter ed effettuare il delisting dell'azienda dalla borsa americana.

L'offerta di acquisto è stata di 43 miliardi di dollari, 54,20 dollari per azione, ed è già stata accettata dagli azionisti del social network.

A maggio Musk ha fatto molte dichiarazioni contradditorie prima dichiarando che il 5% degli account della piattaforma social erano falsi, poi chiedendo addirittura alla SEC (l'equivalente della Consob italiana) di indagare in merito.

Nel mezzo di tutto questo, Musk dichiarava comunque di essere ancora impegnato nell'acquisizione.

Il motivo di questo breve riassunto della vicenda è per poter fare insieme a voi un confronto su come il mercato reagisca diversamente alle acquisizioni.

Guardiamo quindi di seguito la differenza tra le due acquisizioni: quella annunciata da Musk e quella di Alleghany annunciata da Buffett a fine marzo.

Questo è il prezzo dell'azione di Twitter:

L'azione tratta ancora ben sotto il prezzo concordato di 54,20 $ e si vedono i movimenti repentini, soprattutto nell'ultimo mese, provocati dalle dichiarazioni di Musk.

Chi crede a Elon e pensa che l'operazione si farà al prezzo stabilito ha la possibilità di guadagnare dai prezzi attuali un bel 36% circa.

Ci credete o no?

Vediamo invece il prezzo delle azioni Alleghany (dell'operazione ne avevo scritto nella newsletter di aprile):

L'azione tratta circa l'1,5% sotto il prezzo concordato di 848 $ sottolineando come il mercato creda che l'acquisizione si farà sicuramente.

Operazione che è stata svolta e conclusa in maniera lineare:

- Offerta;
- Accordo;
- Prezzo dell'azione che diventa quasi come un elettroencefalogramma piatto.

La reputazione di Buffett contro la stravaganza di Musk.

Continuiamo a parlare di azioni per evidenziare come ci siano ancora molti eccessi nelle valutazioni di alcune società.

Prendiamo per esempio un'azienda operante in un settore che attualmente è molto di moda, quello dei veicoli elettrici, che si è quotata alla fine dell'anno scorso.

La società è Rivian e, nonostante il prezzo dell'azione dall'IPO sia sceso del 70%, la società capitalizza ancora ben 27 miliardi di dollari.

Vado quindi a vedere i numeri a bilancio e cosa trovo?

Nel 2021 si vedono i primi ricavi pari a 55 milioni di dollari (attenzione milioni, non miliardi), un'attività operativa che non sta in piedi e una perdita finale che anno dopo anno si sta allargando arrivando a oltre 4 miliardi e mezzo di dollari.

Società del genere sono costrette a chiedere continuamente denaro ai propri azionisti o a finanziatori esterni.

Finchè i capitali si trovano facilmente la situazione rimane comunque sotto controllo, ma sarà quando scarseggerà la liquidità che sorgeranno i veri problemi.

Lo stesso discorso si può fare per altre società, vedi per esempio alla voce Lucid Motors.

Ecco perchè probabilmente gli eccessi nelle valutazioni non sono ancora stati eliminati del tutto e non mi stupirei se le turbolenze sui mercati non fossero ancora finite.

Dopo l'abbuffata di dividendi italiani durante il mese di maggio adesso si torna progressivamente alla normalità.

A giugno ci sarà comunque una seconda parte di società che pagherà il dividendo tra le quali:

- Essilor Luxottica: dividendo di 2,51 euro in pagamento il 21 giugno per un div/yield del 1,65%;
- Exor: dividendo di 0,43 euro in pagamento il 22 giugno per un div/yield del 0,64%;
- Leonardo: dividendo di 0,14 euro in pagamento il 22 giugno per un div/yield del 1,34%
- Poste italiane: dividendo di 0,405 euro in pagamento il 22 giugno per un div/yield del 4%;
- Snam: dividendo di 0,1572 euro in pagamento il 22 giugno per un div/yield del 2,9%;
- Terna: dividendo di 0,1929 euro in pagamento il 21 giugno per un div/yield del 2,5%.

Per quanto riguarda invece le società americane queste sono quelle che hanno annunciato l'aumento del loro dividendo:

- Baxter International ha aumentato del 3,6%;
- Chubb ha aumentato del 3,7%, si tratta del 29esimo aumento annuale consecutivo per questo società assicurativa;
- Deere & Co. ha aumentato del 7,6%;
- Electronic Arts ha aumentato del 11,8%, primo aumento per il famoso produttore di videogiochi;
- Leggett & Platt ha aumentato del 4,8% e con questo siamo al 51esimo (sì 51!) aumenti consecutivi per questo dividend king;
- Manpower Group ha aumentato del 7,9%;
- Medtronic ha aumentato del 7,9%;
- Philips 66 ha aumentato del 5%;
- Ralph Lauren ha aumentato del 9,1%;
- Union Pacific Corporation ha aumentato del 10,2%.

Per quanto riguarda le criptovalute sarò breve.

Nella newsletter del mese scorso avevo inserito il meme con i prezzi che crollavano verso la luna... giuro che non era mia intenzione portare sfortuna al token omonimo.

A maggio infatti è stato letteralmente azzerato il token Luna con connesso de-peg della stablecoin UST, entrambi basati sulla blockchain Terra.

Sarebbe decisamente difficile spiegare cosa è successo in questa sede, ma se vi interessa l'argomento vi rimando ad un articolo che potete leggere nel blog cliccando sul seguente link:

Cosa è successo a Terra Luna

Il momento per le criptovalute si può tranquillamente definire difficilissimo.

Un bear market nel vero senso della parola con ribassi pesanti e generalizzati:

Probabilmente quest'ultimo periodo determinerà un cambio di paradigma nel prossimo futuro in cui solo i progetti migliori saranno in grado di continuare a operare e a reperire i capitali necessari.

Come sempre, prima di chiudere, se ti è piaciuta questa newsletter e la vuoi condividere con un amico puoi indirizzarlo su questa pagina dove potrà iscriversi.

Grazie!

E anche per questo mese è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia, alla prossima.

Davide Rosa

Finito di scrivere il 5 giugno 2022

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