Ottobre 2021

Buon inizio di novembre a tutti!

Il mese appena trascorso è stato positivo per i mercati finanziari in generale e, soprattutto, lo è stato per l'indice italiano che ha chiuso superando i precedenti massimi di agosto.

Un segno di forza per il nostro FTSE MIB anche rispetto agli altri indici del continente europeo.

Per esempio sia il Dax40 tedesco, che il CAC40 francese devono ancora superare i precedenti massimi di agosto.

Lo stesso vale anche per lo spagnolo IBEX35.

Hanno chiuso superando i precedenti massimi relativi anche gli indici del mondo anglossassone come il FTSE100 inglese e l'SP500 statunitense.

L'Italia quindi, per una volta, è in buona compagnia.

Una stagionalità positiva dei mercati finanziari che di solito inizia proprio con il mese di ottobre.

Le statistiche a proposito parlano chiaro: alcuni mesi sono migliori di altri.

Come vedete nel grafico, che riporta i dati partendo da due periodi diversi, il 1928 e il 1990, i risultati migliori si ottengono nel periodo che va da ottobre a gennaio.

Poi una pausa nel mese di febbraio per concludere con marzo e aprile positivi.

Anche Maggio, nonostante il detto "sell in may and go away", negli ultimi anni è stato maggiormente positivo rispetto al passato.

Poi si arriva all'estate dove solo luglio dà una maggior probabilità di risultati positivi.

Ad Agosto e settembre invece meglio avere aspettative molto basse se non negative.

Sarà interessante vedere se i prossimi mesi confermeranno la regola statistica o se avremo delle eccezioni.

D'altronde più passa il tempo e più è probabile che arrivi una correzione degna di nota.

Quando arriverà non guarderà di certo a cosa è successo statisticamente in quel mese.

 

Arriviamo adesso alle cose più interessanti del mese di ottobre che ho pensato di condividere con voi.

Come non parlare delle trimestrali delle azioni FAAMG, quelle che considero le cinque migliori azioni americane.

Una breve panoramica sui conti pubblicati a fine ottobre è d'obbligo per questi veri e propri colossi che continuano a crescere ininterrottamente.

A parte Microsoft, che ha visto chiudersi a settembre il primo trimestre dell'anno fiscale 2022, le altre quattro società hanno pubblicato i dati relativi ai primi nove mesi dell'anno 2021.

Eccoli qui di seguito:

Facebook 

Ricavi: 84,258 miliardi di dollari (+45%)

Utile: 29,085 miliardi (+60%)

Utile per azione: 10,11 $

Amazon

Ricavi: 332,410 miliardi di dollari (+27%)

Utile: 23,217 miliardi (+40%)

Utile per azione: 37,02 $

Apple 

Ricavi: 297,392 miliardi di dollari (+26%)

Utile: 94,680 (+39%)

Utile per azione: 5,61 $

Microsoft

Ricavi: 45,317 miliardi di dollari (+18%) 

Utile: 20,505 miliardi (+32%)

Utile per azione: 2,71 $

Google

Ricavi: 182,312 miliardi di dollari (+31%)

Utile: 55,391 miliardi (+54%)

Utile per azione: 81,53 $

Margini netti del genere farebbero invidia a chiunque.

Quando vedo i numeri delle big tech capisco perchè gli indici americani, che le hanno al loro interno, meritano di essere trattati a premio rispetto a quelli del resto del mondo.

Dopo aver evidenziato i risultati delle azioni FAAMG volevo porre l'attenzione in particolare su una delle cinque società: Facebook.

A fine ottobre infatti Zuckerberg ha fatto parlare di sè annunciando il cambio di nome della sua azienda.

Il nome Facebook rimarrà solo per il social che tutti conosciamo, per la holding invece a partire dal primo dicembre il nuovo nome sarà Meta, con ticker MVRS.

Un nome che fa capire bene dove Zuckerberg vuole indirizzare l'azienda: il Metaverso.

Termine coniato da Neal Stephenson in Snow Crash (1992), libro di fantascienza cyberpunk, descritto come una sorta di realtà virtuale condivisa tramite internet, dove si è rappresentati in tre dimensioni attraverso il proprio avatar.

Progetto importante e costoso visto che verranno investiti in media oltre 10 miliardi di dollari all'anno.

I mercati secondo me devono ancora digerire bene la notizia e l'incertezza che questo progetto porta con sè.

Zuckerberg ha dato un contentino agli azionisti annunciando un buyback fino a 50 miliardi di dollari però è naturale che lato investitori ci sia un po' di attesa per vedere prima come si sviluppano le cose.

Se fosse un flop infatti vorrebbe dire che la futura "Meta" sta spendendo la liquidità generata dal suo core business in un progetto a rendimento negativo.

Probabilmente è a causa di questa incertezza che Facebook-Meta è quella, tra le azioni FAAMG, che tratta a un rapporto P/E più basso rispetto alle altre.

Se volete capire meglio cosa su cosa sta lavorando il tanto odiato Zuckerberg vi lascio il link qui di seguito dove potete vedere il video della sua presentazione di qualche giorno fa:

Metaverso

Sono veramente elettrizzato per quello che ci aspetta nei prossimi anni!

Si parla tanto di inflazione in questi mesi.
 
Prezzo delle materie prime in aumento, scarsità di semiconduttori e difficoltà di approvvigionamento sono spesso le notizie che si trovano nelle prime pagine dei giornali.
 
Tutto questo non fa altro che supportare la tesi dell'inflazione.
 
A questo proposito è uscito proprio a ottobre l'ultimo outlook trimestrale di Lacy Hunt, colui che è riuscito a cavalcare interamente il pluridecennale trend deflazionistico e il conseguente mercato toro dei titoli di stato a lungo termine.
 
E nonostante tutto Lacy Hunt non ha cambiato idea: nonostante tutto sarà la deflazione e non l'inflazione il trend dei prossimi anni.
 
Il motivo principale è il troppo debito in circolazione che non fa altro che diminuire il ritmo di crescita delle economie.
 
Soprattutto quando il debito emesso non viene utilizzato per fini produttivi:
 
"The historic trends and the studies indicate that the use of debt capital has moved well beyond the productive phase. This is inaccordance with the law of diminishing returns, a basic concept in economic theory."
 
Oltretutto il risultato dell'aumento del debito negli ultimi anni è stato solo quello di aumentare la disparità di ricchezza e reddito:
 
"While the debt was taken on with presumably good intentions, the result has been an increased wealth and income divide. By inference, economic growth will be poor, and the massive amount of debt taken on over the past year to deal with the pandemic will require that interest rates remain lower for longer in order to allow the ever more debt-ridden economies to
carry this burden."
 
Il debito emesso per aiutare le economie durante la pandemia ha aggravato ulteriormente la situazione.
 
La conclusione è che i tassi di interesse rimarranno bassi ancora per lungo tempo per consentire agli stati pesantemente indebitati di sostenere il costo del loro debito.
 
Se Lacy Hunt ha ragione anche questa volta vuol dire che a giovarne di più saranno i titoli di stato a lunga scadenza.

Appuntamento fisso con le azioni più conosciute che hanno aumentato il loro dividendo.

Trovo sempre utile setacciare questo elenco per trovare nuove idee o anche solo per analizzare meglio i dati di bilancio delle aziende e metterle in watchlist per futuri acquisti.

Ecco quelle che hanno aumentato il dividendo a ottobre:

- Abbvie ha aumetato dell'8,5%;
- Brown & Brown ha aumentato del 10,8%;
- ExxonMobil ha aumentato dell'1,1%;
- Honeywell ha aumentato del 5,4%;
- HP Inc. ha aumentato del 29%;
- Hubbell ha aumentato del 7,1%;
- Kontoor Brands, la società di abbigliamento che commercializza tra l'altro i marchi Lee e Wrangler, ha aumentato del 15%;
- Phillips 66 ha aumentato del 2,2%;
- Visa ha aumentato del 17%, tredicesimo anno consecutivo di aumenti per la società delle carte di credito;

Una parola in più la merita ExxonMobil che con questo aumento è riuscita a rimanere nel gruppo dei dividend aristocrats.

Non era così scontato che lo aumentasse soprattutto dopo la situazione dell'anno scorso durante il periodo più difficile della pandemia.

I recenti rialzi nei prezzi delle materie prime però hanno aiutato molto.

ExxonMobil paga un dividendo crescente da 39 anni consecutivi e soprattutto ricordo che lo paga senza interruzioni da 110 anni.

Sì, avete letto bene, da oltre un secolo, era il 1910 quandò pagò il primo dividendo di questa serie.

Se vi interessa trovate l'elenco completo dei dividendi pagati a questo link.

Non male davvero per la società che è diretta discendente della Standard Oil di Rockfeller.

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Davide Rosa

Finito di scrivere il 03 novembre 2021

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