Febbraio 2021

Ogni anno febbraio è il mese di Warren Buffett, prima con la pubblicazione degli ultimi investimenti effettuati, e poi con l'attesa lettera agli azionisti che accompagna il rendiconto annuale di Berkshire Hathaway.

Su questo argomento ho dedicato quindi una sezione apposita della newsletter.

Per quanto riguarda i mercati finanziari avrai notato che gli indici non hanno compiuto grandi passi in avanti durante questo mese.

L'indice SP500 ha evidenziato qualche segnale di debolezza ma è ancora lì vicino ai massimi, lo stesso vale per il DAX, l'indice di borsa tedesco, che rimane lassù sui livelli pre-pandemia.

Il nostro FTSE MIB fatica invece a tenere il ritmo dei primi due e il livello pre-pandemia (più o meno i 25.000 punti) è ancora a un buon 10% di distanza.

La cosa più interessante di febbraio è che i rendimenti dei titoli di stato stato a 10 anni, nello specifico quelli statunitensi, hanno superato il dividend yield dell'SP500:

Sarà un elemento da tenere sotto osservazione nel prossimo periodo perchè, se questa situazione continua, il rendimento di un'obbligazione priva di rischio, come un titolo di stato con scadenza a 10 anni, inizierà a fare concorrenza alle azioni che, per definizione, essendo un asset più rischioso dovrebbero dare anche un rendimento maggiore.

Allo stato attuale non è più così, cosa potrebbe succedere quindi? 

Difficile dirlo, non sono dell'idea che ci possano essere crolli del 30% stile marzo 2020. Però potrebbe esserci un periodo di maggior debolezza dell'indice americano e, di conseguenza, anche delle azioni del resto del mondo.

D'altronde qualche correzione ci sta ed è salutare per i mercati in quanto aiuta a ridurre gli eccessi che si sono formati nei prezzi. 

Possiamo anche vederla in questo modo:

- se i valori si abbassano puoi acquistare più azioni e più quote dei fondi in cui stai investendo (a patto di avere pronta della liquidità da investire);

- se i valori continuano al rialzo puoi approfittarne per vendere qualche titolo su cui non hai più la stessa convinzione di quando lo avevi acquistato.

Ogni portafoglio ha i suoi scheletri e i mercati ai massimi possono dare un'occasione d'oro per liberarsene.

Ma passiamo adesso alle cose più interessanti del mese di febbraio che ho pensato di condividere con voi.

In un mondo che troppo spesso è pessimista mi piace trovare le personalità di spicco che invece risultano essere ottimisti sul futuro.

Il mese scorso era toccato a Brunello Cucinelli, una delle poche voci ottimistiche sul nostro paese, questo mese tocca a Nick Train, investitore inglese che seguo da qualche tempo e, anche se non è conosciuto qui in Italia, vale la pena ascoltare ciò che ha da dire:

"As long as you’re not taking an apocalyptic view if the world – which is almost always wrong to have an apocalyptic view – then I think there’s plenty to be optimistic about."

In questa intervista Nick Train si dice molto ottimista sul futuro grazie soprattutto ai cambiamenti che la tecnologia saprà imporre.

La logica del suo discorso è semplice:

- progresso tecnologico = maggiore produttività ed efficienza = maggiore ricchezza creata.

Ovviamente sempre a patto di selezionare le società in grado di resistere agli shock e in grado di adeguarsi ai cambiamenti che stanno avvenendo.

Già più conosciuto anche in Italia, Howard Marks, il noto investitore a capo di Oaktree Capital Management, in una recente intervista alla CNBC ha criticato l'investimento in oro.

Salito di nuovo alla ribalta dopo aver toccato i 2000$ l'oro è da molti considerato il safe haven per eccellenza nei momenti di panico.

E' però dimostrato come, nei periodi di maggior volatilità, anche il prezzo dell'oro scenda (vedi proprio l'anno scorso durante i momenti più difficili della pandemia).

Marks dice che il prezzo dell'oro per le persone è quasi come una superstizione:

“almost like a superstition.”

Il suo prezzo dipende dal fatto che le persone devono credere che valga qualcosa.

Devo dire che l'oro è sempre un argomento che divide gli investitori non essendo il classico investimento che rende qualcosa come interessi o dividendi.

Una giusta quota di oro fisico nel portafoglio però non ha mai fatto male a nessuno e, se non altro, ne riduce un po' la volatilità complessiva. 

Innanzitutto partiamo dai principali movimenti nel portafoglio di Warren Buffett avvenuti nel quarto trimestre 2020:

Acquisti
Acquistate 4.268.766 azioni di AbbVie Inc. (ABBV)
Acquistate 3.364.822 azioni di Bristol-Myers Squibb Co. (BMY)
Acquistate 48.498.965 azioni di Chevron Corporation (CVX)
Acquistate 8.555.578 azioni di Kroger Co. (KR)
Acquistate 4.267.825 azioni di Marsh & McLennan Companies, Inc. (MMC)
Acquistate 6.294.333 azioni di Merck & Co., Inc. (MRK)
Acquistate 24.200 azioni di RH, Inc. (RH)
Acquistate 2.828.844 azioni di T-Mobile US Inc. (TMUS)
Acquistate 146.716.496 azioni di Verizon Communications Inc. (VZ)

Vendite
Tra le vendite spicca Apple e l'uscita completa dal settore aurifero in cui Buffett era investito con le azioni di Barrick Gold.

Vendute 57.160.000 azioni di Apple Inc. (AAPL)
Vendute 12.000.000 azioni di Barrick Gold Corp. (GOLD)
Vendute 7.500.000 azioni di General Motors Company (GM)
Vendute 967.267 azioni di JPMorgan Chase & Co. (JPM)
Vendute 146.177 azioni di Liberty Latin America Class A (LILAK)
Vendute 2.919.613 azioni di M&T Bank Corporation (MTB)
Vendute 3.711.780 azioni di Pfizer Inc. (PFE)
Vendute 1.919.827 azioni di PNC Financial Services Group Inc. (PNC)
Vendute 5.352.318 azioni di Suncor Energy, Inc. (SU)
Vendute 823.834 azioni di U.S. Bancorp (USB)
Vendute 74.956.573 azioni di Wells Fargo & Co. (WFC)

Nella lettera agli azionisti, uscita puntualmente l'ultimo sabato di febbraio alle ore 14.00 italiane, Buffett ha scritto dei risultati ottenuti da Berkshire Hathaway nel 2020.

L'utile 2020 è stato di 42,5 miliardi di dollari così scomposto:

- 21,9 miliardi derivanti dagli utili delle società che sono controllate direttamente da Berkshire Hathaway;
- 4,9 miliardi di capital gain realizzati nel 2020;
- 26,7 miliardi di capital gain non realizzati;
- 11 miliardi di minusvalenza derivante dall'aver pagato troppo per l'acquisto di Precision Castparts per il quale Buffett fa mea culpa:

"I was wrong, however, in judging the average amount of future earnings and, consequently, wrong in my calculation of the proper price to pay for the business."

Te lo immagini se tutti i manager avessero questa trasparenza nell'ammettere i propri errori? Magari!

Nella lettera Warren Buffett fa anche riferimento ai 4 gioielli di casa Berkshire:

1- Assicurazioni (definito come il cuore della società);
2- Burlington Northern Santa Fe (compagnia ferroviaria);
3- Apple (non ha bisogno di presentazioni);
4- Berkshire Hathaway Energy (utility del settore energetico).

In 14 pagine di lettea ci sarebbero tanti altri elementi interessanti da trattare (come il buyback sulle azioni proprie) quindi tenete d'occhio il blog in cui, a breve, entrerò maggiormente nello specifico.

Ci siamo.

Dopo circa 30 anni dalla scoppio della bolla giapponese il Nikkei, l'indice principale del mercato azionario nipponico, è avviato verso i valori raggiunti all'apice di quell'ondata speculativa che colpì il paese asiatico tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90.

Riuscirà a raggiungerli nel 2021 o impiegherà di più?

E chi aveva scommesso qualche tempo fa in un gruppo di società giapponesi?

Il solito oracolo di Omaha che, a metà 2020, aveva investito 6 miliardi di dollari in queste cinque società:

- Itochu;
- Marubeni;
- Mitsubishi
- Mitsui;
- Sumitomo.

Tutti business attivi nell'economia reale giapponese in settori come metalli, energia, chimica, alimentare, distribuzione e immobiliare.

Fonte: qui.

Anche febbraio è stato un mese favorevole per gli azionisti di molte società che hanno aumentato il loro dividendo. Eccone alcune tra quelle più conosciute:

- 3M ha aumentato del 0,7%;
- Activision Blizzard ha aumentato del 14,6%;
- Cisco Systems ha aumentato del 2,8%;
- Coca Cola ha aumentato del 2,4%;
- Deere & Co. ha aumentato del 18,4%;
- Domino's Pizza ha aumentato del 20,5%;
- Ebay ha aumentato del 12,5%;
- Omnicom ha aumentato del 7,7%;
- Pepsi ha aumentato del 5,1%;
- Walmart ha aumentato del 1,9%.

Nota negativa invece per Danone, la società francese ha ridotto il dividendo dell'8% dopo un decennio di aumenti.

E ora veniamo al panorama italiano dei dividendi caratterizzato dai soliti alti e bassi:

- Campari: manterrà stabile il dividendo 2021 a 0,055 € ad azione;
- Ferrari: riduce il dividendo a 0,867 € ad azione da 1,13 € pagati l'anno scorso;
- Moncler, dopo non aver pagato il dividendo per il 2020 a causa della pandermia, nel 2021 distribuirà un dividendo di 0,45 € ad azione (div./yield attuale di 0,88%);
- Poste Italiane ha aumentato il dividendo del 5%;

L'industria del risparmio gestito invece ricomincia a erogare dividendi dopo che l'anno scorso gli era stato imposto il divieto di pagarli da parte della BCE.

Recuperando il pagamento del dividendo 2020 i dividend yield delle società di questo settore si fanno importanti:

- Banca Generali: 3,3 euro per azione con un div/yield del 11,70%;
- Banca Mediolanum:
0,78 euro per azione per un div/yield del 10,8%.

E rimane ancora Azimut che svelerà i conti del 2020 il prossimo mese.

Anche le banche centrali si divertono sui social. Il giorno di San Valentino la BCE e, in risposta, la FED di Minneapolis ci hanno allietato con i seguenti tweet.

Ha iniziato la BCE:

E ha continuato la FED di Minneapolis:

Confesso che quando li ho visti ho controllato bene che non fossero account falsi ma, con mio stupore, erano proprio gli account ufficiali e verificati delle due istituzioni che gestiscono i sistemi monetari dei rispettivi paesi.

Ai tempi dei social succede anche questo. :-)

E anche per questo mese è giunto il momento di cliccare sul pulsante invia, alla prossima.

Davide Rosa

28 febbraio 2021

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