Warren Buffett sorprende tutti: dimezzata la sua partecipazione in Apple!
Alcuni rumors sulla vendita di azioni Apple da parte di Berkshire Hathaway erano già circolati giovedì 1 agosto, quando Andrew Bary di Barron’s scriveva:
“Berkshire Hathaway Likely Sold ‘Material’ Amount of Apple Stock, Investor Says”
L’attesa per la trimestrale di Berkshire Hathaway in uscita il sabato successivo sarebbe così aumentata a dismisura.
Il vecchio Warren aveva già venduto il 13% della sua quota in Apple durante il primo trimestre 2024, una partecipazione che (probabilmente) era andata un po’ troppo in là rappresentando, nel miglior momento, oltre il 50% dell’intero portafoglio di Warren Buffett.
Nessuno quindi si sarebbe sorpreso vedendo altre vendite durante il secondo trimestre; un dimezzamento, però, è proprio quello che solo pochi potevano aspettarsi.
La notizia ha dato il via a una moltitudine di congetture da parte degli investitori, i quali si chiedono se Buffett consideri i mercati sopravvalutati e Apple non più un buon investimento.
Su Radiocor per esempio si scrive: “Buffett volta le spalle a Cupertino.”
Nonostante Buffett definì Apple “as the best business in the world” e il suo socio di vecchia data Charlie Munger già nel 2021 gli abbia fatto capire che vendere azioni Apple sia stato un errore, il leggendario investitore ha aumentato il ritmo delle vendite nel trimestre appena concluso.
Cosa è cambiato?
Proviamo a fare un passo alla volta e a dare una possibile spiegazione a tutto ciò.
Che Buffett ritenga i mercati sopravvalutati può essere vero; d’altronde, come si può vedere dallo Shiller PE ratio, siamo a livelli elevati:
Questo non vuol dire che bisogna vendere tutto quello che si ha in portafoglio, lo Shiller PE ratio infatti non è un indicatore da seguire per fare market timing. Il segnale che se ne trae però è che le valutazioni sono elevate e potrebbero rimanerci più di quanto tu possa immaginare.
Dall’altro lato valutazioni elevate si traducono in rendimenti più bassi del normale.
A questo riguardo c’è da dire che dal 2022 in poi l’oracolo di Omaha ha un saldo acquisti/vendite di azioni negativo, ha venduto più azioni di quante ne ha acquistate:
Risultato di un più elementi tra, come detto nel punto precedente, livelli azionari elevati e di un aumento dei tassi di interesse sui titoli di stato che rende più conveniente parcheggiare la liquidità in eccesso.
Liquidità che certo non mancava a Berkshire Hathaway già nei trimestri precedenti, figuriamoci dopo la vendita di metà della quota di azioni Apple.
Come si vede nell’immagine seguente la liquidità in cassa a Berkshire Hathaway sta esplodendo, questa sì che va “to the moon”! 🚀
Ed è interessante notare come il rapporto tra la liquidità e il totale attività di Berkshire Hathaway sia ai massimi storici:
Pensare che solo a maggio Buffett ipotizzava di arrivare a 200 miliardi di dollari alla fine del secondo trimestre:
“Our cash and Treasury bills were $182B at the quarter end, and I think it’s a fair assumption that they’ll probably be at about $200B at the end of this quarter…
We’d love to spend it, but we won’t spend it unless we think they’re doing something that has very little risk and can make us a lot of money…
I don’t think anybody sitting at this table has any idea of how to use it effectively.”
Invece dopo la sorpresa della vendita di azioni Apple nel bilancio sono presenti 277 billion $ suddivisi tra liquidità e investimenti in Treasuriy bills, titoli di stato statunitensi a breve termine:
CONCLUSIONI
In molti si stanno scervellando per cercare di interpretare i segnali lanciati da queste operazioni di Warren Buffett.
Per me però la realtà è molto più semplice: a un multiplo P/E intorno a 40 e con una crescita che sta rallentando Apple non dà garanzia di alti rendimenti nei prossimi anni.
Questo non vuol dire che il prezzo delle azioni Apple abbia un drawdown del 50%, potrebbero per esempio rimanere flat per qualche anno.
Insomma Buffett ha approfittato dei prezzi alti di questo secondo trimestre 2024 per alleggerirsi dalle azioni Apple, potrebbe averne vendute altre anche nel mese di luglio e nei primi giorni di agosto, prima della trimestrale.
Non credo comunque che arriverà a vendere tutta la partecipazione in Apple, bensì terrà una percentuale che gli permetterà di gestire meglio la posizione all’interno del suo portafoglio, stile partecipazioni storiche come Coca Cola e American Express che ha fin dagli anni 90.
Queste vendite su larga scala e la grande quantità di liquidità potrebbero quindi essere più una conseguenza del successo dell’investimento in Apple e della posizione dominante che questa aveva raggiunto all’interno del portafoglio di Warren Buffett.
La vera domanda ora è se Buffett si fermerà qui o continuerà a vendere nei prossimi trimestri e, se continuerà, fino a che punto andrà avanti.
Infine vedremo se al meeting Berkshire Hathaway dell’anno prossimo (sempre se deciderà di parteciparvi) Tim Cook sarà ancora così sorridente come a quello di quest’anno.