Tre idee per il 2025
Proseguo l’abitudine iniziata lo scorso anno: individuare tre azioni da seguire per l’anno successivo e creare un piccolo portafoglio mirato.
L’anno scorso, con un pizzico di ironia, avevo scritto che puntavo a guadagnare il 50% con le tre idee per il 2024. Sebbene il risultato non abbia raggiunto quel traguardo obiettivamente troppo ambizioso, posso ritenermi soddisfatto: nonostante due delle tre azioni siano rimaste quasi ferme, il risultato complessivo del portafoglio è stato positivo.
Come per il 2024, l’obiettivo rimane quello di individuare tre azioni di società solide, capaci di offrire stabilità e crescita nel tempo, mantenendo un tocco internazionale.
L’anno scorso avevo scelto un’italiana, un’inglese e un’americana; quest’anno le società individuate saranno un’italiana, una cinese e un’americana.
Può sembrare l’inizio di una barzelletta, ma il mio intento è tutt’altro che scherzoso: costruire un portafoglio ben diversificato e con prospettive positive per il 2025.
TRE IDEE PER IL 2025
Directa SIM
Molti la conosceranno già e qualcuno ne sarà anche cliente, si tratta del broker italiano che offre servizi per il trading online e gli investimenti tramite una vasta gamma di strumenti finanziari.
Recentemente questa società ha raggiunto i 100 mila clienti (erano 61 mila a gennaio 2023) quindi con una crescita consistente in soli due anni.
Crescita che si è tradotta anche nei numeri di bilancio con un margine di intermediazione aumentato del 35% nel I semestre 2024 e un utile semestrale aumentato dell’82%.
Questo l’andamento degli ultimi 5 anni di ricavi e utili:
Se continuerà così anche l’ultimo trimestre del 2024 l’esercizio si chiuderà con conti record.
Il capitale di Directa SIM è in pieno controllo del fondatore Massimo Segre con il 52,47%, seguito da altri azionisti di minoranza con quote che vanno dal 10% al 5%.
E’ però interessante notare come è cambiata la struttura del capitale nel corso dell’anno perchè a metà gennaio, il 19/01/2024 precisamente, la situazione era questa:
Nell’ultimo anno quindi Massimo Segre ha acquistato un ulteriore 2 e mezzo per cento del capitale, in più si è inserito un ulteriore azionista significativo, tal Riccardo Bonomini, di cui non ho trovato molte informazioni in rete, facendo scendere la quota detenuta dal mercato dal 24,79% di inizio anno al 16,94% di fine 2024.
Il prezzo delle azioni Directa nel 2024 è rimasto intrappolato tra i 3,50 euro e i 4 euro.
E’ necessario tener presente che siamo in presenza di una microcap da ben 75 milioni di capitalizzazione, gli scambi nel titolo sono molto pochi e il prezzo, anche se lo ritengo depresso, potrebbe rimanere così per molto tempo ancora.
Alla fine non possiamo sapere quando il mercato smetterà di ignorare questo titolo anche se i conti sono buoni e le azioni sono vendute attualmente a un rapporto prezzo utili di 7.
Comunque, ricapitolando:
- risultati economici in crescita;
- grossi acquisti da parte di insider;
- bassa valutazione di partenza.
Questi tre elementi mi fanno ben sperare che Directa sia una buona azione da acquistare per il 2025.
Ora, però, è il momento di spostarsi dalle microcap ai titoli di maggiori dimensioni, con gli occhi puntati sui colossi tech che continuano a lasciare il segno nel panorama finanziario.
Tencent Holdings
Tencent è una delle più grandi aziende tecnologiche al mondo, fondata nel 1998, è nota per la piattaforma di messaggistica istantanea WeChat, che combina funzioni social, di pagamento e di e-commerce.
E’ anche un attore dominante nel settore dei videogiochi possedendo o investendo, tra le altre, società come Riot Games (League of Legends) e Epic Games (Fortnite).
Ricavi e utili di Tencent negli ultimi 5 anni sono cresciuti a un tasso annuo composto rispettivamente del 12% e del 13%
Il problema principale per Tencent negli ultimi anni è stato il governo cinese, che ha richiesto un riequilibrio del suo potere, giudicato troppo vicino a un monopolio, a favore dei consumatori.
Come si legge in un articolo del New York Times del 2021:
Nell’immagine precedente si vedono bene le conseguenze sui margini di Tencent tra 2021 e 2023, troppa la posizione dominante della società tecnologica per il governo cinese.
Alla fine, si tratta sempre di giochi di potere.
Con la situazione che sembra essersi stabilizzata, Tencent ha ripreso il suo percorso di crescita.
I dividendi stanno crescendo rapidamente, negli ultimi anni sono infatti più che triplicati:
Al momento in cui scrivo, le azioni di Tencent sono scambiate a un rapporto prezzo/utili di 22, un valore che considero equilibrato: non troppo basso da indicare sottovalutazione, ma nemmeno così alto da risultare eccessivamente speculativo.
Questo nonostante le azioni del mercato cinese continuino a essere ignorate dalla maggior parte degli investitori.
Inoltre negli ultimi mesi il governo cinese sembra aver cambiato approccio introducendo diversi pacchetti di stimoli per rilanciare l’economia.
Tuttavia, molti osservatori ritengono che ciò non sarà sufficiente per riportare la Cina sul sentiero di crescita pre-2019, con il paese che potrebbe affrontare un futuro simile a quello del Giappone, caratterizzato da stagnazione economica.
Nonostante questo scenario, valutazioni iniziali in generale contenute per i mercati emergenti, una stabilizzazione dei margini e un apparente ripristino della “pace” tra settore pubblico e privato mi portano a scegliere Tencent come la seconda delle tre idee per il 2025.
Alphabet Inc.
Alphabet è la società madre di Google creata con l’intento di separare le attività core di Google dai suoi progetti più sperimentali.
Oltre al motore di ricerca che tutti conosciamo, Alphabet include anche società come YouTube, Google Cloud e Waymo, che si occupa di autovetture a guida autonoma.
Nonostante Alphabet sia una società da oltre 2 trilioni di dollari, per il momento, non è stata oggetto di interventi governativi simili a quelli riservati a Tencent dal governo cinese.
Le prime avvisaglie però si stanno manifestando anche oltre oceano:
US regulators want a federal judge to break up Google to prevent the company from continuing to squash competition through its dominant search engine.
Anche se nel breve termine non mi aspetto grandi ripercussioni, è probabile che vedremo una certa volatilità sul titolo, influenzata dalle notizie che emergeranno di volta in volta.
Quello che è certo è che si aprirà una lunga battaglia legale tra Alphabet e il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, che potrebbe protrarsi per anni.
E’ possibile che l’accordo a cui si giungerà (fra qualche anno!) potrebbe includere la vendita di asset strategici.
Tra i candidati potrebbero esserci Youtube, Chrome o accordi chiave come quelli con Apple per l’uso di Google come motore di ricerca predefinito sui dispositivi iOS.
Qualora si concretizzasse una cessione di queste attività, Alphabet non sarebbe più la stessa azienda, ma gli azionisti potrebbero beneficiare delle vendite attraverso diverse modalità.
Ad esempio, potrebbero ricevere dividendi straordinari o azioni delle nuove società nate dalla scorporazione, permettendo loro di partecipare al valore creato da tali dismissioni.
Nel frattempo, Google continuerà a generare una crescita costante di ricavi e utili. Pur con dinamiche forse meno brillanti rispetto agli ultimi anni, credo che i risultati rimarranno comunque significativi.
Nell’immagine seguente puoi osservare come i ricavi di Google siano ancora fortemente dipendenti dalla pubblicità sul motore di ricerca, che rappresenta oltre la metà del totale:
Youtube, in particolare, che per quanto mi riguarda è l’asset di Alphabet che mi interessa di più, continua a guadagnare terreno trimestre dopo trimestre nel competitivo settore dello streaming TV:
A questo proposito il CFO di Alphabet durante l’incontro con gli analisti dell’ultima trimestrale diceva:
“We continue to have significant growth in our subscription products, driven primarily by YouTube TV and YouTube Music Premium, as well as Google One, primarily due to increases in the number of paid subscribers.”
Ho anche un aneddoto curioso su YouTube: qualche tempo fa, mio nipote (9 anni) venne a trovarmi a casa e, quando chiese di poter guardare la TV, la sua prima domanda fu se avessi YouTube.
La mia mente, inevitabilmente influenzata dal mondo finanziario, non poté fare a meno di accendere i riflettori su Alphabet.
Il rapporto prezzo/utili al momento è di 25, non è un azione a sconto ma non ha neanche una valutazione così elevata come può essere, per esempio, quella di un’altra big tech come Apple.
Come terza azione inserisco quindi Alphabet.
CONCLUSIONI
Se le aziende in cui si investe stanno aumentando i loro utili a un ritmo ragionevole, allora il passare del tempo aumenterà il loro valore.
Ovvio, ci sono delle criticità legate a queste scelte. Innanzitutto, il rischio cambio, che interessa due delle tre azioni selezionate, e il fatto che Tencent e Alphabet operino entrambe nel settore tecnologico, riducendo la diversificazione settoriale.
La diversificazione, in questo caso, è più geografica che tematica. Tuttavia, il rischio maggiore rimane legato alla geopolitica, soprattutto per quanto riguarda i rapporti tra Cina e Stati Uniti e le politiche che la nuova amministrazione Trump potrebbe adottare nei confronti di Pechino.
Come l’anno scorso poi, ho scelto di includere una sola società dell’Unione Europea, mantenendo le altre due al di fuori.
Se avessi considerato un’altra azione europea, avrei scelto per la greca Kri Kri Milk Industries, attiva nel settore alimentare, in particolare nella produzione di latte, yogurt e altri prodotti lattiero-caseari.
Magari questa società avrà posto nelle tre scelte dell’anno prossimo.
Per concludere, è evidente che gli Stati Uniti stanno attirando la maggior parte dei flussi finanziari globali.
Mentre le azioni degli altri paesi rimangono per lo più stagnanti, quelle statunitensi continuano a registrare rialzi anno dopo anno.
Questo conferma come, soprattutto nell’ultimo decennio, detenere un portafoglio di azioni non USA avrebbe portato a risultati mediocri. Lo stesso si è riflesso nei risultati ottenuti dalle tre idee selezionate lo scorso anno.
Non so se sarà il 2025 a invertire questo trend, ma sarà comunque interessante vedere, tra un anno, come si saranno evolute le cose per queste tre idee per il 2025.
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).
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