Strategia Dogs of the Dow
L’inizio del nuovo anno ci dà la possibilità di parlare della strategia di investimento Dogs of the Dow.
Questo è un metodo molto semplice che si basa sullo stock picking di determinate azioni che compongono l’indice Dow Jones Industrial Average.
Molto conosciuto negli Stati Uniti la sua nascita si fa risalire addirittura agli anni ’30 anche se ha avuto la sua diffusione dopo il 1991 grazie al libro di Beating the Dow.
L’obiettivo della strategia è quello di selezionare le azioni delle società che hanno le maggiori possibilità di sovraperformare gli indici di borsa. E dai risultati ottenuti negli USA questa strategia sembra aver funzionato bene negli anni passati, soprattutto sembra aver funzionato per un lungo periodo di tempo.
COME FUNZIONA
L’ultimo giorno dell’anno, alla chiusura delle quotazioni dell’indice Dow Jones, si selezionano le dieci azioni che risultano avere il dividend yield più alto tra le trenta che compongono il paniere.
Il portafoglio dovrà essere composto da dieci posizioni di uguale valore. Per esempio se avete un capitale di 50.000 € da investire andrete ad acquistare 5.000 € per ciascuna delle dieci azioni selezionate. La strategia è veramente tutta qui.
Anche la gestione delle posizioni è molto facile in quanto la regola impone di tenere le azioni per tutto l’anno solare. Nell’ultimo giorno di quotazione dell’anno successivo si procederà con lo stilare la nuova classifica, venderete poi le azioni uscite dalla graduatoria e acquisterete quelle nuove.
RENDIMENTI OTTENUTI
Ma passiamo a ciò che conta veramente, il rendimento della strategia Dogs of the Dow. A tal fine qui di seguito trovate un grafico che evidenzia l’evoluzione dei ritorni ottenuti confrontati con quelli dell’indice Dow Jones Industrial Average:
In un periodo di tempo di quasi 20 anni, che va dal 1999 al 2017, si nota come nella prima parte del periodo (l’era delle dot.com) la strategia non abbia funzionato molto bene e non abbia sovraperformato l’indice. Dal 2003, e soprattutto dal 2009, i Dogs of the Dow hanno sovraperformato molto bene il benchmark.
PERCHE’ IL FOCUS SUI DIVIDENDI
La scelta di basarsi sul rendimento da dividendo, anziché sugli utili o su altri indicatori, non è casuale. Michael B. O’Higgins infatti riteneva che i dividendi fossero una metrica più affidabile rispetto ai profitti.
Ecco perché:
- Gli utili delle aziende tendono a essere variabili, influenzati da cicli economici e alle fluttuazioni di mercato.
- I dividendi, invece, sono solitamente più stabili nel tempo, poiché le aziende leader sono riluttanti a ridurre le distribuzioni agli azionisti, vedendole come un segnale di solidità.
Questo approccio garantisce un flusso di reddito costante e, al contempo, sfrutta il potenziale di crescita dei titoli scelti.
VANTAGGI DELLA STRATEGIA DOGS OF THE DOW
I vantaggi di questo metodo sono secondo me molti e li elenco qui di seguito:
- semplicità;
- non è necessario essere esperti di mercati finanziari;
- basso turnover di portafoglio;
- bassi costi di commissione (dovuti al punto precedente);
- rendimenti discreti in passato.
Tra i vantaggi elencati mi volevo in particolare soffermare sul basso turnover del portafoglio. Nella tabella qui sotto trovate i dieci titoli che ogni anno la strategia avrebbe selezionato per il periodo 2005-2018:
Innanzitutto si può rapidamente vedere come alcuni titoli siano quasi sempre presenti nei fortunati dieci. Per esempio Verizon (VZ) e General Electric (GE) su tutti, ma anche AT&T (T) ci va vicino.
Comunque nel periodo selezionato il turnover è stato del 25%. Quindi da un anno all’altro vengono cambiate in media 2,5 posizioni.
SVANTAGGI
Come per ogni strategia finanziaria, i Dogs of the Dow non sono esenti da limiti. Come si dice spesso nel mondo della finanza “non ci sono pasti gratis“.
- Nessuna garanzia di sovraperformare l’indice
Sebbene la strategia abbia mostrato buone performance storiche, non c’è alcuna certezza che riesca a battere l’indice Dow Jones ogni anno. Questo dipende sia dalle dinamiche generali dei mercati finanziari, che possono favorire o penalizzare determinati settori, sia da un limite intrinseco della strategia: l’inclusione di titoli problematici.
Un caso emblematico è quello di General Motors, che dal 1997 al 2008 fu frequentemente tra i «Dogs» ma causò agli investitori significative perdite di capitale. - Gestione fai-da-te
Non esistendo fondi, ETF o altri strumenti finanziari che replicano direttamente questo metodo di investimento significa che l’investitore deve selezionare, acquistare e gestire manualmente le dieci azioni in portafoglio. Per chi non è abituato a fare stock picking questa caratteristica può risultare impegnativa e scoraggiante. - Implicazioni fiscali
I titoli inclusi nei Dogs of the Dow si contraddistinguono per alti rendimenti da dividendi, che possono avere implicazioni fiscali negative come la doppia tassazione dei dividendi. Non si tratta quindi di una strategia adeguata per chi cerca prodotti finanziari ad accumulazione.
CONCLUSIONE
La strategia come avete visto è di una semplicità assoluta e pertanto a ciò si deve la sua diffusione tra gli investitori.
Inoltre si può adattare anche al mercato italiano usando gli stessi criteri di selezione (vedi anche Cani del FTSE MIB 2024 e Cani del FTSE MIB 2025).
Si tratta di una buona alternativa per chi non vuole investire in fondi di investimento e non ha molto tempo e/o voglia di seguire quotidianamente i mercati finanziari.
Con il metodo Dogs of the Dow effettivamente potete accendere il pc e accedere al vostro broker online una volta all’anno per effettuare le variazioni nel portafoglio e poi dedicarvi a tutt’altro per il resto del tempo.
Come si è visto però i rendimenti non sono garantiti e vi potrebbero essere periodi più o meno lunghi in cui la strategia non riesce a fare meglio del benchmark.
Ma questa è un osservazione da tenere presente in ogni investimento: i rendimenti ottenuti nel passato infatti non sono garanzia degli stessi rendimenti in futuro.
Titolo: Beating the Dow: A High-Return, Low-Risk Method
for Investing in the Dow Jones Industrial Stocks Autore: Michael O’Higgins Editore: Harperbusiness ISBN: 978-0066620473 Pagine: 320 Formato: Copertina flessibile Anno edizione: 2000 Prezzo intero: € 16,99 |
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).
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