Lettera di Warren Buffett 2025

Azioni, Storie di Successo
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Un altro anno è passato e, come sempre, gli investitori di tutto il mondo hanno atteso pazientemente la nuova lettera annuale di Warren Buffett, pubblicata ieri nel sito di Berkshire Hathaway.

Lo scorso anno, la lettera del 2024 era stata aperta con un toccante tributo a Charlie Munger, il suo storico socio e amico scomparso nel novembre 2023, appena 33 giorni prima di compiere 100 anni.

Buffett aveva sottolineato il ruolo fondamentale di Munger nella trasformazione di Berkshire Hathaway e nella sua stessa crescita come investitore e persona.

Quest’anno, pur senza quella nota malinconica, Buffett torna con la sua consueta franchezza, affrontando temi come la gestione degli errori, il futuro della leadership aziendale e le qualità che rendono un imprenditore davvero eccezionale.

Iniziamo quindi ad addentrarci nei punti più importanti che si possono trarre dalle 15 pagine della lettera di Warren Buffet 2025.

AMMETTERE GLI ERRORI

Buffett non ha mai avuto problemi ad ammettere i propri sbagli, cosa che lo distingue da molti altri CEO di grandi aziende:

“During the 2019-23 period, I have used the words ‘mistake’ or ‘error’ 16 times in my letters to you. Many other huge companies have never used either word over that span.”

Riconosce di aver preso decisioni sbagliate nella selezione delle aziende da acquistare e anche nella scelta dei manager, ammettendo che, oltre all’aspetto finanziario, alcune delusioni umane gli hanno causato un dolore paragonabile a quello di un fallimento matrimoniale.

Il punto cruciale però, non è tanto sbagliare, quanto agire per correggere gli errori:

“The cardinal sin is delaying the correction of mistakes or what Charlie Munger called ‘thumb-sucking.’ Problems, he would tell me, cannot be wished away. They require action, however uncomfortable that may be.”

Un messaggio chiaro per gli investitori: riconoscere e affrontare gli errori è più importante che cercare di evitarli a tutti i costi.

Non ripeterli poi è il passo successivo e ancora più difficile del precedente.

IL SUCCESSORE DI WARREN BUFFETT

Buffett sa che il suo tempo alla guida di Berkshire Hathaway sta per finire e rassicura gli azionisti sulla futura leadership di Greg Abel:

“At 94, it won’t be long before Greg Abel replaces me as CEO and will be writing the annual letters.”

In un articolo sul successore di Warren Buffett apparso sulla rivista Fortune del mese scorso, il noto investitore di Omaha faceva presente che: 

I couldn’t feel better about Greg, but I’m just not doing interviews anymore. At 94, bridge isn’t the only activity that’s slowed down for me. I’m still having a lot of fun and am able to do a few things reasonably well. But other activities have been eliminated or greatly minimized.”

Greg non solo condivide i valori di Berkshire, ma ha ben chiaro che un CEO deve essere onesto con gli azionisti.

Buffett lancia una frecciata a quelle aziende che costruiscono narrazioni artificiose, sottolineando che chi inizia a ingannare gli altri finisce per ingannare anche sé stesso:

“And he also understands that if you start fooling your shareholders, you will soon believe your own baloney and be fooling yourself as well.”

Un principio che ha sempre guidato la gestione di Berkshire e che, secondo Buffett, sarà mantenuto anche dopo di lui.

BERKSHIRE HATHAWAY NEL 2024

Nonostante un contesto economico incerto, nel 2024 Berkshire Hathaway ha ottenuto risultati superiori alle aspettative di Buffett, anche se il 53% delle sue 189 aziende operative ha registrato un calo degli utili.

Due fattori chiave hanno contribuito alla crescita: l’aumento degli interessi sui Treasury Bill, in cui Berkshire ha incrementato significativamente le proprie posizioni, e il miglioramento della sua divisione assicurativa.

Buffett ha sottolineato in particolare il lavoro svolto da Todd Combs nel trasformare GEICO:

“GEICO was a long-held gem that needed major repolishing, and Todd has worked tirelessly in getting the job done. Though not yet complete, the 2024 improvement was spectacular.”

Un altro sviluppo importante è stata la decisione di aumentare la quota di proprietà nella divisione utility, portandola dal 92% al 100% con un investimento di 3,9 miliardi di dollari, di cui 2,9 miliardi pagati in contanti.

Dal punto di vista finanziario, Berkshire ha chiuso il 2024 con un utile operativo di 47,4 miliardi di dollari, in forte crescita rispetto ai 37,3 miliardi del 2023.

Come sempre, Buffett ha ribadito la sua preferenza per questa metrica rispetto ai profitti GAAP, che includono le oscillazioni di valore di azioni e obbligazioni:

“Our measure excludes capital gains or losses on the stocks and bonds we own, whether realized or unrealized. Our horizon for such commitments is almost always far longer than a single year.”

Ecco alcuni numeri chiave del 2024:

Questo invece lo storico dell’utile operativo di Berkshire Hathaway negli ultimi anni:

  • 2021: 27,6 miliardi di dollari;
  • 2022: 30,9 miliardi;
  • 2023: 37,4 miliardi.
  • 2024: 47,4 miliardi

Buffett ha chiuso questa sezione con un’ultima stoccata alla metrica preferita da Wall Street, l’EBITDA, che considera fuorviante:

“EBITDA, a flawed favorite of Wall Street, is not for us.”

DA UN FALLIMENTO ANNUNCIATO AL RECORD DI TASSE

Quando Warren Buffett prese il controllo di Berkshire Hathaway sessant’anni fa (era il 10 maggio 1965), l’azienda era destinata al fallimento. Lo stesso Buffett ammette che fu un errore acquistare quella che all’epoca era una morente industria tessile:

“That move was a mistake – my mistake – and one that plagued us for two decades.”

Charlie Munger lo capì immediatamente:

“Though the price I paid for Berkshire looked cheap, its business, a large northern textile operation, was headed for extinction.”

Ironia della sorte, nel 1965 Berkshire non pagava nemmeno le tasse perché non generava profitti, mentre oggi è diventata l’azienda che ha versato più tasse nella storia americana, superando perfino i colossi tecnologici:

“Berkshire last year made four payments to the IRS that totaled $26.8 billion. That’s about 5% of what all of corporate America paid.”

Un risultato reso possibile grazie alla strategia di reinvestire gli utili per sessant’anni, invece di distribuire dividendi agli azionisti.

L’unica eccezione? Un piccolo dividendo di 10 centesimi per azione pagato nel 1967, una decisione che Buffett oggi definisce “un brutto sogno”.

Quello rimane ancora oggi l’unico dividendo pagato da Berkshire Hathaway dopo che Buffett ne prese il controllo.

DOVE INVESTE BERKSHIRE HATHAWAY

Berkshire opera nei mercati con un duplice approccio:

  1. Da un lato, possiede il controllo totale di 189 aziende, che vanno da colossi dell’energia e delle ferrovie a realtà più piccole. Alcune sono eccellenti, altre buone, e alcune sono state una delusione:

    “We own nothing that is a major drag, but we have a number that I should not have purchased.”

  2. Dall’altro, detiene partecipazioni di minoranza in grandi aziende come Apple, American Express, Coca-Cola e Moody’s, per un valore complessivo di 272 miliardi di dollari.
    Questi investimenti permettono di partecipare ai successi di aziende straordinarie, anche se con meno controllo dal punto di vista gestionale:

    “Really outstanding businesses are very seldom offered in their entirety, but small fractions of these gems can be purchased Monday through Friday on Wall Street.”

Se ti interessa nella seguente pagina puoi vedere il portafoglio di Warren Buffett aggiornato, così da farti un’idea su che azioni investe il leggendario investitore di Omaha.

AZIONI VS LIQUIDITA’

Nonostante Berkshire abbia accumulato una grande quantità di liquidità, Buffett è chiaro: il cuore della strategia rimane l’investimento in azioni, soprattutto americane.

Anche se nel 2024 la quota di investimenti azionari è scesa da 354 miliardi a 272 miliardi, il valore delle attività partecipate è aumentato.

“Berkshire shareholders can rest assured that we will forever deploy a substantial majority of their money in equities.”

La liquidità intanto continua a esplodere:

Fonte

Buffett inoltre ribadisce la sua fiducia nel capitalismo americano e nel potere delle imprese nel generare valore nel lungo termine.

Per lui, investire nelle aziende è stato il modo migliore per preservare e accrescere la ricchezza, in un mondo in cui la moneta può perdere valore per scelte fiscali sbagliate:

“Paper money can see its value evaporate if fiscal folly prevails. In some countries, this reckless practice has become habitual.”

In altre parole, chi possiede aziende solide e capitale umano richiesto dal mercato troverà sempre il modo di prosperare, indipendentemente dalle turbolenze economiche. Ed è proprio su questo che Berkshire continuerà a puntare.

A questo proposito, in un punto successivo della lettera, Buffett sembra anche rivolgersi direttamente al governo americano con un messaggio tanto riconoscente quanto incisivo:

“So thank you, Uncle Sam. Someday your nieces and nephews at Berkshire hope to send you even larger payments than we did in 2024. Spend it wisely. Take care of the many who, for no fault of their own, get the short straws in life. They deserve better.

And never forget that we need you to maintain a stable currency and that result requires both wisdom and vigilance on your part.”

Con queste parole, il leggendario investitore riconosce il ruolo cruciale dello Stato e il contributo fiscale di Berkshire, ma lancia anche un chiaro avvertimento.

Da un lato, invita il governo a gestire saggiamente le risorse raccolte attraverso le tasse, con un’attenzione particolare verso chi è meno fortunato.

Dall’altro, sottolinea un punto fondamentale per gli investitori e l’intera economia: la stabilità della valuta è essenziale e richiede saggezza e vigilanza da parte delle istituzioni.

Un monito che in un’epoca in cui, solo poco tempo fa, c’è stata una fiammata di inflazione e diverse incertezze macroeconomiche, assume un significato ancora più rilevante.

L’INVESTIMENTO NELLE AZIONI GIAPPONESI

Alla tradizionale concentrazione di Berkshire negli investimenti statunitensi, nel 2024 da evidenziare c’è in particolar modo l’aumento degli investimenti in azioni giapponesi.

Nel 2019 Berkshire ha iniziato a comprare azioni in cinque grandi aziende giapponesi: ITOCHU, Marubeni, Mitsubishi, Mitsui e Sumitomo, che operano in modo simile a Berkshire stessa, gestendo una vasta gamma di attività sia in Giappone che a livello globale.

Buffett scrive:

“A small but important exception to our U.S.-based focus is our growing investment in Japan.”

A colpire in particolar modo Buffett sono stati i prezzi bassi delle azioni di queste aziende, affermando:

“We simply looked at their financial records and were amazed at the low prices of their stocks.”

Negli anni la stima per queste imprese è cresciuta data la loro abilità nel gestire il capitale, la qualità della gestione e la loro attitudine nei confronti degli investitori.

“Both of us like their capital deployment, their managements and their attitude in respect to their investors.”

Ogni azienda aumenta i dividendi quando opportuno e riacquista azioni proprie quando è sensato farlo.

L’approccio di Berkshire su queste partecipazioni è a lungo termine, con un impegno a non superare il 10% delle azioni di ciascuna società.

Alla fine dell’anno, l’investimento totale di Berkshire in queste aziende ammontava a 13,8 miliardi di dollari, con un valore di mercato di 23,5 miliardi di dollari:

“At yearend, Berkshire’s aggregate cost (in dollars) was $13.8 billion and the market value of our holdings totaled $23.5 billion.”

Le previsioni per il 2025 indicano un reddito da dividendi di circa 812 milioni di dollari, con un costo degli interessi per il debito in yen di circa 135 milioni di dollari:

“The annual dividend income expected from the Japanese investments in 2025 will total about $812 million and the interest cost of our yen-denominated debt will be about $135 million.”

Buffett conclude esprimendo fiducia nel fatto che i suoi successori continueranno a detenere queste posizioni per molti anni a venire:

“I expect that Greg and his eventual successors will be holding this Japanese position for many decades.”

Alla fine si è fatto tanto parlare dell’enorme guadagno derivante dall’operazione Apple ma anche questa puntata sul Giappone si sta rivelando un’operazione niente male.

Nel complesso, osservando i fatti, Buffett non sembra del tutto ottimista nel breve termine sul mercato azionario.

Oltre alla liquidità che continua ad accumularsi in cassa (come mostrato nel grafico precedente), anche il saldo tra acquisti e vendite di azioni resta negativo.

Fonte

CONCLUSIONE

Per concludere l’articolo volevo solo evidenziare due ultimi punti riguardanti la lettera di Warren Buffett 2025, il primo dei quali è il valore delle persone rispetto ai titoli di studio.

Buffett racconta infatti di non aver mai scelto un amministratore delegato basandosi sull’università frequentata:

“I never look at where a candidate has gone to school. Never!”

Per Buffett, il successo nel business è spesso una combinazione di talento innato, esperienza e capacità di prendere decisioni intelligenti, più che il prestigio accademico.

“I’ve observed, however, that a very large portion of business talent is innate with nature swamping nurture.”

Il secondo punto della lettera è un messaggio che considero molto importante per tutti gli investitori: tutti commettono errori, ma ciò che conta davvero è la capacità di riconoscerli, correggerli e andare avanti.

E quando si trova il giusto talento i risultati possono essere straordinari.

“Mistakes fade away; winners can forever blossom.”

Una dinamica che, nel mio piccolo, ho notato anche sul mio portafoglio e, un principio, che ha guidato Berkshire Hathaway per decenni e credo che continuerà a farlo anche dopo Buffett.

E ora non ci resta che aspettare il prossimo appuntamento che sarà il meeting annuale degli azionisti previsto per sabato 3 maggio 2025.

Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).

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