Il primo video in cui compare Warren Buffett – 1962
Ho scoperto pochi giorni fa un video di repertorio in cui compare Warren Buffett, allora giovane 31enne.
Era il lontano 1962 e credo proprio si possa considerare il primo video di Warren Buffett.
Un periodo quello, in pieno boom economico, in cui tutte le cose sembravano andare bene e crescere.
Invece come potrai ascoltare dall’intervista di Buffett, anche allora erano presenti problemi e il mercato borsistico non era solo un continuo bull market.
Questo primo video di Warren Buffett è di breve durata, solo un minuto e 50 secondi, pertanto l’intervista è parziale ma dà modo comunque di prendere degli spunti interessanti.
Per contestualizzare meglio il periodo, quegli anni, vedevano ancora un Buffett concentrato nel gestire la sua partnership.
I tempi di Berkshire Hathaway come la conosciamo oggi erano ancora lontani anche se a dicembre di quello stesso anno sarebbe avvenuto il primo acquisto delle azioni di quello che, per definirla con parole dello stesso Buffett, era:
“[…] a northern textile business destined to become extinct eventually.”
“It was a statistically cheap stock and a terrible business.”
La partnership che Buffett gestiva nel 1962 era iniziata solo 6 anni prima (quando lui ne aveva appena 25) e, a gennaio 1962, il patrimonio era intorno ai 7 milioni di dollari, di cui un milione appartenente allo stesso Buffett, rendendolo di fatto milionario a poco più di 30 anni.
Quello che oggi è conosciuto con il soprannome di oracolo di Omaha al tempo dell’intervista aveva già accumulato molta esperienza sul campo e i risultati erano già straordinari.
Qui la crescita di 100.000 dollari se investiti nella partnership e della stessa somma investita nell’indice Dow Jones tra il 1957 e il 1969:
Tornando a questo primo video di Warren Buffett l’intervista si apre con lui che sta parlando dell’azione intrapresa dall’allora presidenza Kennedy riguardo l’industria dell’acciaio.
Il dipartimento di Giustizia federale infatti aveva aperto da poco un’indagine sulle strategie di prezzo applicate dalle maggiori compagnie produttrici.
Questo è il video dell’intervista a Warren Buffett dove puoi ascoltare direttamente le sue parole:
Secondo Buffett l’azione di Kennedy aveva più a che fare con il “timing” del declino ma non fu il fattore determinante che fece scendere le quotazioni azionarie di un buon 27%.
Si può dire però che quello fu l’innesco per fare cambiare “sentiment” ai mercati che fino ad allora erano cresciuti molto.
Buffett prosegue proprio dicendo che i mercati finanziari avevano continuato a crescere durante gli anni precedenti nonostante non fossero supportati da un contestuale aumento degli utili e dei dividendi.
Pertanto ci si poteva aspettare che le quotazioni prima o poi scendessero.
IL MERCATO AZIONARIO COME ANTICIPATORE
Questa è la parte secondo me più interessante.
L’intervistatore chiede cosa pensasse riguardo alla capacità dei mercati finanziari di anticipare gli eventi.
La risposta come al solito è molto pragmatica: il giovane Buffett afferma infatti che i mercati finanziari di norma sono dei buoni anticipatori ma occasionalmente possono non esserlo.
Il ribasso che si stava verificando in quel periodo infatti era una correzione delle previsioni troppo rosee che erano state fatte dagli operatori.
I mercati erano saliti troppo aspettandosi risultati in termini di ricavi e utili che poi non si sono materializzati. Di conseguenza la successiva discesa.
LA SITUAZIONE DEL MERCATO AZIONARIO USA NEL 1962
Per darti un’idea migliore del mercato azionario dell’epoca qui di seguito trovi il grafico del Dow Jones:
Con la freccia rossa ho segnato il mese di gennaio 1962 in cui il mercato era ai massimi e l’indice Dow Jones segnava un valore di 734 punti (pensa che nel momento in cui scrivo questo articolo ha superato i 20.000 punti!).
Il minimo si ebbe nel mese di giugno, che ho segnato con la freccia verde, in cui l’indice segnò un minimo di 525 punti.
Un mercato ribassista che durò circa sei mesi e che risultò in un declino delle borsa americana del 28%, non poco.
Nella seconda metà dell’anno vi fu poi una ripresa delle quotazioni e alla fine l’indice chiuse quell’anno con un -7,6%.
Buffett, nonostante tutto, in quell’anno chiuse con una performance del 13,9% come si può leggere nella lettera relativa ai risultati della sua Partnership.
CONCLUSIONI
Insomma aver ascoltato questa intervista mi ha colpito molto.
Il Buffett di allora era molto diverso da quello di oggi, il buy and hold non era ancora nella sua filosofia di investimento dato che gli insegnamenti di Ben Graham lo portavano a preferire i cigar butts.
E l’influenza di Charlie Munger era ancora inesistente visto che, quello che sarebbe diventato molti anni dopo suo socio, era entrato solo da poco nella sua vita.
Nonostante tutto un Warren Buffett giovanissimo ma già con la capacità di padroneggiare i movimenti dei mercati finanziari come un veterano.
Lo so che non ci si dovrebbe stupire, i risultati raggiunti investendo in borsa già allora parlavano per lui.
Ma ascoltare la naturalezza e la tranquillità con cui parlava dell’andamento delle quotazioni colpisce.
Soprattutto la serenità di una persona che dava l’impressione di avere tutto sotto controllo nonostante i mercati finanziari fossero in pieno bear market.
Magari fossi stato così a 31 anni! 🙂
Disclosure: long Berkshire Hathaway
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).
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