ETF a distribuzione vs ETF ad accumulazione
Sei appena entrato nel mondo degli investimenti e hai imparato cosa sono gli ETF. Adesso che ti sei deciso a fare il primo passo e ad acquistare un ETF (Exchange Traded Fund) ti si presenta davanti una scelta: acquistare un ETF a distribuzione o un ETF ad accumulazione? Come tutte le scelte negli investimenti è necessario valutare i motivi per cui stai acquistando questo strumento e il tuo orizzonte temporale. Inoltre, come vedrai nel proseguo dell’articolo, un’importanza fondamentale la assume la tassazione e, purtroppo, qui Italia sai che non è molto amica degli investitori soprattutto se sono persone fisiche e non società. Per iniziare ti spiego innanzitutto cosa sono e qual’è la differenza principale tra gli ETF a distribuzione e quelli ad accumulazione. Una differenza che esiste anche tra i fondi comuni di investimento.
ETF A DISTRIBUZIONE VS ETF AD ACCUMULAZIONE
L’ETF a distribuzione, come dice la parola stessa, ti distribuisce i dividendi degli strumenti sottostanti (azioni, obbligazioni) in cui ha investito i fondi. L’ETF ad accumulazione, questi dividendi, non te li distribuisce ma li “capitalizza” e li tiene per sè al fine di reinvestirli in altri assett. La differenza è tutta qua, ma è una scelta che implica delle conseguenze a seconda del periodo di tempo in cui hai intenzione di lasciare i soldi investiti.
Il motivo principale nello scegliere un ETF a distribuzione sta nel fatto che ti permette di ottenere un costante reddito extra dagli investimenti. Reddito quindi che puoi spendere togliendoti sfizi senza dover toccare la tua fonte primaria di reddito (come può essere il classico stipendio). Vuoi per esempio andare più spesso al ristorante la sera? Ecco che questo tipo di ETF può venirti in aiuto. Vuoi pagarti le rate della moto nuova? Con il reddito extra che ti distribuisce l’ETF puoi farlo.
Inoltre puoi anche voler reinvestire tu stesso i soldi che ti sono tornati in tasca. Anche in questo caso è una scelta, se ti senti all’altezza e hai le competenze giuste puoi scegliere di gestire autonomamente il capitale e metterlo a lavorare nelle occasioni di investimento che ti si presentano con il tempo. Attenzione però che negli investimenti c’è sempre il rischio di sbagliare e al posto di migliorare la performance la si peggiora.
Più attività non sempre vuol dire maggior rendimento anzi spesso vuol dire solo maggiori commissioni per i broker/banche.
Gli ETF ad accumulazione se hai un ottica di investimento di lungo periodo sono i migliori in quanto lasciano all’interesse composto il tempo per manifestarsi in tutto la sua forza. Per lungo periodo intendo un orizzonte temporale dai 10 anni in su. Vuol dire che non stai investendo per usare i dividendi al fine di pagare consumi come scritto in precedenza, ma vuoi costruire un capitale che ti servirà fra 20 anni per integrare la pensione.
Questa differenza tra breve termine e lungo termine è causata dal momento in cui avviene la tassazione a seconda che si tratti di ETF a distribuzione o ad accumulazione.
LA TASSAZIONE
I dividendi che vedi arrivare sul conto da parte degli ETF a distribuzione sono tassati, allo stato attuale in Italia, al 26% come reddito da capitale. Vuol dire che un quarto dell’importo che ti arriva sul conto va in tasse.
I dividendi che un ETF ad accumulo tiene per sè non sono tassati e di conseguenza è come se il fondo avesse un 26% in più da reinvestire. Questa differenza rispetto agli ETF a distribuzione, nel lungo periodo, diventa sempre più ampia grazie all’interesse composto.
La tassazione sull’ETF ad accumulazione avverrà solo nel momento della vendita dell’ETF e sarà calcolata sul valore capitalizzato delle plusvalenze reinvestite e maturate nel tempo.
CONCLUSIONI
Hai visto le principali differenze tra ETF a distribuzione ed ETF ad accumulazione e come nel lungo periodo la tassazione influenzi i risultati. Ho scritto anche un articolo su come le tasse incidono sui rendimenti finali tra i due tipi di ETF:
Confronto tassazione ETF ad accumulo e distribuzione.
Spero intanto di averti chiarito le idee in modo che tu possa fare scelte più oculate e consapevoli.
Ricorda comunque di fare sempre attenzione al prezzo al quale acquisti l’ETF. Solo perchè si tratta di un fondo e non di una singola azione non vuol dire che bisogna abbassare la guardia su ciò che si sta acquistando e a che prezzo.
Per saperne di più ti consiglio di leggere anche l’articolo sugli ETF a distribuzione e ad accumulazione sul blog Incassaforte.
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).
_______________________________________________________________________________
Rimaniamo in contatto e iscriviti alla newsletter! Con cadenza mensile ti offro idee e spunti presi da interviste, articoli, paper o altro.
So che il tuo tempo è prezioso perciò ti garantisco che per leggerla impiegherai NON più di 5 minuti.
2 comments
Preg.mo
Dott. Davide Rosa, buongiorno.
Nell’arco temporale decennale,di competenze gestionali ed esperienze vissute intensamente,
ho gestito un portafoglio Obbligazionario Globale, avente un grado di rischio medio,
e raggiungendo ogni anno l’obiettivo preposto della previdenza complementare attraverso :
una gestione attiva ; supportata da trasparenza e semplicità , liquidità e rapidità,
dando vita ad una movimentazione statico-dinamica, generando un ritorno assoluto dell’unità cedolare.
I recenti eventi geopolitici hanno apportato ad un mutamento di gestione, ossia,
la consapevolezza che in merito all’obiettivo preposto rapportato al proprio grado di rischio-rendimento,
si sia aggiunta la misura della volatilità.
In luce a ciò, e in merito ai dati positivi assunti ,
trovo sia opportuno accedere al risparmio, attraverso una strategia “ Core – Satellite “,
composta da titoli a gestione passiva ( Etf a Dis. e Acc. ) nell’area Core,
e una attiva composta da ( Titoli di stato per fare trading ) nell’area Satellite.
Confermandole di proseguire il mio cammino lungo la traccia segnata,
con l’obiettivo della previdenza complementare nel lungo termine,
attraverso un grado di rischio basso, supportato da un portafoglio Obbligazionario Globale,
sottolineando l’alto valore del Suo operato profuso,
sarei grato ricevere un Suo gentil consiglio in riferimento .
RingraziandoLa
Alberto Galbiati
Ciao Alberto, ti ringrazio innanzitutto per il tuo intervento e se non ti dispiace possiamo anche darci del tu. Per quanto riguarda il dare consigli è sempre un po’ difficile, soprattutto non conoscendo la tua situazione finanziaria. Se la tua strategia comunque ti ha dato i risultati sperati direi che è quella giusta per te. L’importante, nel lungo termine, è scegliere fondi con costi di gestione bassi ma credo che tu già lo faccia leggendo che hai un esperienza decennale.
A titolo di confronto e di discussione ti posso dire quello che sto facendo io con il mio portafoglio: in quest’ultimo periodo ho aumentato la quota di titoli di stato USA ma soprattutto la quota cash nell’attesa di vedere se ci saranno opportunità di acquisto in futuro. Sono troppo conservativo? Forse sì e probabilmente perderò un po’ di performance rispetto ad altri ma l’importante è dormire bene la notte. 😉
Questo non vuol dire che se vedo occasioni nel mercato azionario le lascio perdere anzi qualcosa, in dosi minime, ho compricchiato. Per finire, in questo momento sto alla larga dai titoli di stato europei.
Davide