Educazione finanziaria nelle scuole
E’ sempre più chiaro ormai il ruolo chiave che veste l’educazione finanziaria nella vita delle persone.
In uno scenario internazionale sempre più complesso, dove gli strumenti finanziari sono in continuo mutamento, avere una conoscenza finanziaria adeguata è diventato ormai necessario.
L’educazione finanziaria infatti si sta dimostrando fondamentale per una corretta e intelligente gestione del proprio reddito e del patrimonio.
Quello che però risulta sempre più evidente è proprio la mancanza di queste conoscenze in buona parte della popolazione attiva.
Proprio per questo è chiaro che queste competenze dovrebbero essere insegnate già tra i banchi di scuola, luogo ideale per veicolare le conoscenze basilari che sarebbero così assimilate dalla stragrande maggioranza delle future generazioni.
L’educazione finanziaria nelle scuole
E’ chiaro infatti che i giovani si troveranno a dover prendere decisioni completamente diverse rispetto alle generazioni passate e che le possibilità e gli strumenti a loro disposizione non sono paragonabili a quelli del passato.
Purtroppo la situazione è drasticamente cambiata dai tempi in cui era sufficiente risparmiare e investire in titoli di stato, come si era soliti fare fino a qualche decennio fa, e difficilmente quei tempi torneranno.
Adesso investire significa disporre almeno di conoscenze minime che spaziano dal sapere cosa sia l’inflazione, la differenza tra rendimento reale e nominale o ancora la differenza tra le diverse asset class.
E’ un cambiamento importante ma non irrealizzabile, si tratta semplicemente di trasmettere concetti basilari che molti si augurano possano implementare i corsi di studi delle scuole superiori il prima possibile.
Soprattutto considerando che la situazione italiana di partenza non è proprio ottimale, basti guardare la tabella che vi lascio di seguito:
Il piano nazionale per l’educazione finanziaria nelle scuole
Proprio per rispondere a questa necessità anche in Italia, come in altri paesi sviluppati, è stato attivato un Piano Nazionale per promuovere l’educazione finanziaria nelle scuole.
Tra le varie manovre per concretizzare questa iniziativa è stato istituito in Lombardia un tavolo dedicato al tema dell’alfabetizzazione finanziaria negli istituti scolastici.
Un’iniziativa che ha coinvolto svariati enti intraprendendo percorsi educativi mirati in molteplici scuole secondarie.
Tra i vari enti che partecipano a questa iniziativa possiamo contare diverse università e la Banca d’Italia, che ha predisposto tutta una serie di risorse didattiche gratuite per supportare e agevolare questo progetto, anche grazie al portale economia per tutti.
L’obiettivo primario è proprio quello di diffondere una mirata e adeguata educazione finanziaria nelle scuole.
Gli ostacoli che ci si trova a dover affrontare sono molteplici: in primis trovare degli insegnanti adeguatamente formati o, in alternativa, formare gli insegnanti su queste nuove discipline.
E’ proprio per questo che sta emergendo una nuova figura professionale, come l’educatore finanziario, che ha lo scopo di divulgare i concetti finanziari per migliorare le conoscenze economiche dei cittadini.
Come sempre il tema risulta ancora molto combattuto e al momento sono attivi tre disegni di legge in Senato sull’argomento.
Sembra sempre più certo che si andrà verso l’introduzione di questa nuova disciplina che diventerebbe parte del grande contenitore conosciuto come “educazione civica”.
A sostegno di quest’ultima proposta è intervenuta la Banca d’Italia che ha descritto l’educazione finanziaria come un insegnamento di carattere trasversale fondamentale nell’epoca attuale.
Sono stati effettuati infatti una serie di studi che dimostrano la bassa alfabetizzazione finanziaria dei giovani italiani che hanno appreso le poche conoscenze in loro possesso, esclusivamente all’interno del nucleo familiare.
Un ambiente sicuramente inadeguato e non aggiornato su tutti i mutamenti che caratterizzano i mercati finanziari attuali.
Senza poi considerare il divario sociale che si crea in questi casi, dove spesso gli studenti provenienti da famiglie più benestanti hanno la possibilità di acquisire conoscenze più puntuali ed efficaci in ambito economico e finanziario rispetto agli studenti provenienti da famiglie meno abbienti.
L’educazione finanziaria nelle scuole si pone quindi, tra gli altri, anche l’obiettivo di diminuire questo divario sociale garantendo a tutti gli studenti, le stesse conoscenze finanziarie indipendentemente dalla propria origine.
Un’impegno che anche Annamaria Lusardi, del Comitato per l’Educazione finanziaria, cerca di realizzare passo dopo passo:
“Siamo impegnati affinché l’educazione finanziaria sia sempre più presente nelle scuole.”
Il presente contenuto è ai soli fini didattici e di discussione, fai le tue ricerche prima di investire (do your own research before invest).
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