Buon 2025 e rendimento portafoglio

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Nel mondo della finanza, come nella vita, ogni anno è una nuova pagina da scrivere, un’occasione per imparare, crescere e fare scelte che ci avvicinino ai nostri obiettivi finanziari.

Inoltre, la bellezza di un nuovo anno sta proprio nel fatto che si riparte tutti da zero: i rendimenti passati appartengono ormai al passato, e si ricomincia da capo, alla pari.

Noto anche che ormai si allontanano gli anni in cui aprivo il primo articolo dell’anno con gli auguri a Charlie Munger, l’indimenticabile investitore e intellettuale che ha segnato il nostro tempo.

È difficile esprimere quanto manchino le sue interviste e la saggezza con cui rispondeva alle tante domande che gli venivano poste.

Passando invece alle cose più terrene passo ora a condividere i risultati del mio portafoglio per il 2024.

RENDIMENTO PORTAFOGLIO 2024

Ci tengo a premettere, come è giusto, che l’obiettivo principale di questo portafoglio è la generazione di una rendita. Per questo motivo, nel corso degli anni, ho progressivamente diversificato acquistando azioni di società che distribuiscono dividendi.

Sono presenti anche due ETF, di cui uno obbligazionario (chissà se il prof. Coletti gradisce 😁), oltre ad alcune azioni che non danno dividendo.

L’obiettivo, come detto, è quello di generare valore nel tempo e sostenere una rendita stabile.

Di seguito, quindi, l’andamento del mio portafoglio durante il 2024, un anno che si è concluso con un risultato positivo: +24% (pre-tasse e inclusi dividendi).

Nell’immagine seguente invece puoi osservare in modo più chiaro l’andamento annuale, caratterizzato da sorpassi e controsorpassi rispetto all’S&P 500.

Il sorpasso definitivo non sembra tanto un merito del mio portafoglio, rimasto pressoché stabile nell’ultimo mese, quanto piuttosto una conseguenza del calo dell’S&P 500, che ha perso tutto il vantaggio guadagnato dopo il balzo di inizio novembre, seguito alla vittoria di Trump nelle elezioni americane.

Questo invece il confronto con il Vanguard total world stock index (VT):

Per quanto mi riguarda un’ottima performance trainata principalmente dalle banche italiane, visto che due di queste sono presenti in portafoglio, e da Meta del tanto odiato Zuckerberg.

Berkshire Hathaway come sempre ha fatto il suo, senza clamori, e grazie alla sua solidità.

Dopo un rendimento così positivo, devo ammettere di provare un po’ di timore nell’affrontare il 2025. I precedenti, infatti, non sono incoraggianti: spesso, dopo anni eccezionali, le condizioni di mercato diventano più complesse o meno favorevoli.

Meglio quindi non farsi illusioni e non dare nulla per scontato.

Quest’anno, prima di chiudere l’articolo, e a titolo di esempio, voglio mostrarvi anche un altro portafoglio, molto diverso da quello principale.

Quest’altro portafoglio l’ho creato molti anni fa con un obiettivo specifico: accumulare il capitale necessario per sostituire l’auto quando quella vecchia si sarebbe rotta.

Al momento è composto da azioni Berkshire Hathaway, acquistate ormai qualche anno fa, quando la sostituzione dell’auto era ancora lontana, e da BOT, la cui quota aumenterà progressivamente man mano che ci avviciniamo all’evento di cambio auto.

Per la precisione nel 2024 le quote erano rappresentate da un 14% BOT e da un 86% azioni Berkshire Hathaway, nel 2025 le quote passeranno a un 25% – 75%.

Un portafoglio del genere è decisamente più semplice da gestire rispetto al primo, poiché richiede solo un controllo annuale per sostituire il BOT scaduto.

Va detto, però, che nel 2024 ha sovraperformato sia il mio portafoglio principale che l’S&P 500.

Non è un abbinamento comune vedere azioni Berkshire Hathaway accostate a titoli di Stato italiani a breve termine, ma a volte è interessante sperimentare combinazioni di strumenti finanziari non convenzionali per osservarne i risultati.

Un po’ come nelle migliori ricette culinarie, dove ingredienti insoliti possono sorprendere se messi insieme.