170.000 domande al concorso dell’Agenzia delle Entrate 2023
Oggi mi è capitato di leggere la notizia riferita al numero di domande arrivate per la partecipazione al concorso dell’Agenzia delle Entrate 2023.
Un concorso come funzionario tributario evidentemente molto ambito visto anche il gran numero di posti messi a concorso: ben 4000.
Ma la cosa che mi sono chiesto è stata: ancora tutti questi pazzi per il posto fisso?
Ok, in molti si troveranno in una situazione che probabilmente è peggiore del posto messo a concorso dall’Agenzia delle Entrate, pertanto si tratterà sicuramente di un miglioramento.
D’altronde la situazione lavorativa italiana, dopo un decennio di austerità, è fatta da molti lavori precari e mal pagati, capisco quindi che non si possa essere ottimisti.
Se non abiti a Milano dove le opportunità abbondano (stando a quello che dicono) facile che ti devi accontentare di quello che capita e, un posto al sicuro nella pubblica amministrazione, diventa un sogno.
Non per niente anche nel recente film di Super Mario Bros lo stereotipo italiano emergeva: i genitori di Mario e Luigi infatti sono due emigrati italiani che vivono a New York e quando i due fratelli gli comunicano che vogliono aprire una propria ditta come idraulici il padre cerca di frenarli dicendo loro “trovatevi piuttosto un lavoro fisso”.
Comunque, al di là delle scelte personali, alla fin fine ognuno fa quello che meglio crede sulla base della propria situazione personale, c’è stato un dato in particolare che ha attirato la mia attenzione ed è stato il numero di richieste da parte di giovani sotto i 30 anni.
Lo si trova in questa intervista al ministro della pubblica istruzione Zangrillo, il quale dice:
“Le domande per il concorso da trecento posti nell’area funzionari del ministero degli Esteri sono state quasi 30mila, il numero più alto di sempre. Quelle per il concorso da 4.500 posti all’Agenzia delle Entrate, che si è chiuso proprio ieri, sono state circa 170mila e il 34% proviene da under 30.”
Il 34% proviene da under 30!
Vuol dire che circa 60.000 domande sono arrivate da giovani under 30.
A questi ragazzi, perchè di ragazzi ancora si tratta, chiederei: ma siete proprio sicuri di voler mettere radici nella pubblica amministrazione?
Per ruoli che, si sa molto bene, sono sottopagati rispetto alla media UE, basti vedere le statistiche dei professori oppure di figure sanitarie come infermieri e medici.
Inoltre sempre il ministro Zangrillo nella stessa intervista, a riguardo degli sblocchi di carriera che dovrebbero avvenire nel prossimo futuro, dice:
“Non dobbiamo dimenticare che molti dipendenti attuali hanno subito un blocco contrattuale di oltre dieci anni, rendendo impossibile qualsiasi progressione di carriera.”
Pensa a un 30 enne entrato nella pubblica amministrazione nel 2010, primi quindi della crisi dell’eurozona del 2011-12 e che per tutti questi anni ha lavorato tanto e bene senza la possibilità di un minimo di carriera.
Sì, scrivo lavorato tanto e bene, perchè sono sicuro che tra i lavoratori pubblici ce ne siano moltissimi che, grazie a una propria etica professionale, fanno il loro dovere tutti i giorni.
Il problema è che non fanno notizia i tanti che lavorano mentre fanno notizia i pochi cosiddetti “fannulloni”.
Ebbene, tornando al lavoratore 30enne, entrato nella PA più di 10 anni fa, a 40 anni sarebbe un dipendente pubblico totalmente demotivato che, tra l’altro, vedrebbe molti dei suoi coetanei essere ormai saliti di qualche gradino in altri ambiti.
Il problema maggiore è che le persone non si rendono effettivamente delle conseguenze economiche di certe decisioni, decisioni del bilancio statale prese a Roma o anche a Bruxelles che andranno incidere sul suo futuro.
Se segui questo blog da un po’ saprai infatti cosa è l’interesse composto e come funziona: in poche parole si tratta di quel meccanismo finanziario con cui ricevi interessi non solo sul capitale investito ma anche sugli interessi maturati.
La cosa fondamentale è che per sfruttare al massimo l’interesse composto è necessario iniziare prima possibile.
Ecco: iniziare prima possibile; se invece rimani bloccato per dieci anni con uno stipendio base l’interesse composto non potrà che risentirne e alla fine sarà un opportunity cost enorme.
Sia per il fatto che la carriera la farai più tardi sia per la futura pensione, per la quale, avrai versato i contributi maggiori dopo, non prima.
Forse adesso stai iniziando a capire le conseguenze economiche di cui ti parlavo prima.
Poi è necessario considerare che è già difficile avere un solo interlocutore nei confronti del quale far valere le tue ragioni, come nel caso di un’azienda privata, figurati se sposti la possibile contrattazione a Roma mentre l’ente per cui lavori non può far nulla.
Ecco perchè quando parlo con gli amici a volte mi capita di dire che il posto pubblico è la morte dell’interesse composto.
Ma le cose cambieranno, no?
Per ora si tratta solo di qualche annuncio sporadico ma vedendo i vincoli di bilancio che attanagliano questa nazione ho idea che rimarranno solo annunci.
Certo, come da parole del ministro Zangrillo, la PA è a caccia di giovani talenti ma perchè un giovane talento dovrebbe andare a lavorare in un posto pubblico rischiando di vedersi fra un bel po’ di anni ancora al punto di partenza?
Non c’è dubbio che anche le aziende hanno i loro vincoli di bilancio e cercheranno di sfruttarti al massimo però una volta imparata una professionalità, se la tua azienda non vuole saperne di riconoscerti dei miglioramenti economici, potrai sempre cambiare e magari ottenere un aumento di stipendio in un altro posto.
E anche nella pubblica amministrazione ti puoi spostare sfruttando la mobilità tra enti, magari ti puoi anche avvicinare a casa, ma sempre con lo stesso stipendio, non se ne parla di miglioramenti economici perchè… ehm, come dire, ovviamente perchè è tutto deciso a Roma (tutte le strade portano lì, eh?).
Il ministro fa il suo lavoro, deve cercare di attrarre giovani talenti in una pubblica amministrazione dall’età media sempre più elevata, ma come si può credere ancora a questo tipo di sistema?
Ti ricordo che il rinnovo del CCNL 2019-2021 è avvenuto a fine 2022, quindi addirittura un anno dopo la scadenza del triennio mentre buon senso vorrebbe un rinnovo prima dell’inizio del triennio (so comunque che è utopia).
Ovviamente in questi casi come va a finire di solito?
Che i primi due anni ti danno briciole e qui torna il concetto di interesse composto, il governo fa il suo gioco e cercherà di darti gli aumenti più tardi possibile mentre il tuo interesse è quello di averli prima possibile.
Ma chi fa i tuoi interessi? Quel che rimane dei sindacati?
E per quanto riguarda il CCNL 2022-2024 intanto sono già passati 2 anni, l’inflazione solo nel 2022 si è portata via un 10% di potere d’acquisto e si sta solo iniziando a parlare del rinnovo con tutti i soliti problemi di vincoli di bilancio.
Poi sappiamo che, come diceva Machiavelli, governare è far credere e qualcuno è sicuro che ci crederà in questa nuova pubblica amministrazione che attrarrà i più giovani.
Ma non ti pare che sia avvilente avere sempre questo tira e molla infinito e dover aspettare l’elemosina (perchè di questo si tratta) dal governo di turno?
Ok dai, forse oggi ho un po’ deviato dall’oggetto principale di questo sito, un blog di investimenti e finanza personale, ma in passato ho anche scritto di quanto sia importante prima di tutto investire su sé stessi.
Quindi volevo rivolgermi a quei 60.000 under 30 che hanno ancora il loro futuro davanti e che hanno veramente ancora la possibilità di investire bene il loro tempo.
A 30 anni è il momento di mettersi in gioco, lavorare, imparare, lavorare, imparare, cercate un’azienda giovane e in crescita che possa soddisfare la vostra voglia di emergere.
La PA secondo me, per voi, può aspettare, fate sempre in tempo a entrarci più avanti se proprio non vi è andata bene altrove.
Ovviamente questo è il mio punto di vista, sono perfettamente consapevole che ci saranno migliaia di situazioni diverse e che gran parte delle 170.000 persone che hanno presentato domanda al concorso dell’Agenzia delle Entrate 2023 hanno le loro più che buone motivazioni.
Come scritto all’inizio, partendo da situazioni precarie e delicate, allora sì che il posto fisso diventa un sogno.
E sempre tutta questione di prospettiva, quella che spero di essere riuscito a fare cambiare a qualche giovane. 😉