Snapchat – IPO nuova, regole vecchie

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IPO di Snapchat ormai ai nastri di partenza a Wall Street. Nel prossimo mese di marzo infatti debutteranno le quotazioni della famosa app di video istantanei che negli ultimi due anni ha spopolato tra i teenagers di tutto il mondo. Per chi non lo sapesse Snapchat consente la condivisione di brevi video e immagini nel proprio profilo. I video non possono essere più lunghi di 10 secondi e in gergo si chiamano appunto “snap”. I contenuti pubblicati nella propria pagina inoltre sono a termine in quanto rimangono al massimo per 24 ore e poi vengono distrutti.
Un’altra cosa molto simpatica con cui possono divertirsi gli utenti di Snapchat sono i numerosi filtri e le cosiddette lenses. Queste permettono di arricchire i propri selfie e foto o i propri video con degli effetti grafici divertenti.

IL SUCCESSO DI SNAPCHAT

Snapchat è stata fondata dal trio Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown nel 2011 e da allora il numero di utenti attivi non ha fatto altro che crescere. In particolare nel periodo 2014-2016 il ritmo di crescita è stato del 51% annuo. Questa l’evoluzione degli utenti attivi:

Come vedete il trend è molto chiaro anche se ha iniziato a rallentare a partire dal secondo semestre 2016, proprio dopo il lancio da parte di Facebook del suo Instagram Stories. A fare la parte del leone di questi numeri sono gli Stati Uniti e in parte minore l’Europa. E la maggior parte dell’utenza di Snapchat è formata dai giovanissimi, i cosiddetti millennials.
L’attesa per la quotazione sta salendo giorno dopo giorno tanto che da quello che si legge in rete in molti pensano che la società possa arrivare a una capitalizzazione tra i 20 e i 25 miliardi. Per quanto mi riguarda credo che una capitalizzazione del genere sarebbe una cifra astronomica per una società che deve ancora dimostrare tutto, soprattutto in fatto di utili.

I CONCORRENTI DI SNAPCHAT

In molti equiparano questa IPO a quella degli altri due social network concorrenti come Facebook e Twitter. Però se andiamo più a fondo troviamo che Facebook al momento dell’IPO stava già realizzando utili. Nel 2011 infatti, l’anno prima della sua quotazione, Facebook chiuse il bilancio con un miliardo di utile.
Snapchat invece? In questi primi anni gli utili non si sono visti e nel 2016 verrà registrata una perdita di circa 515 milioni di dollari.
Quindi più che confrontare Snapchat con Facebook sarebbe più utile confrontarla con l’altro social network che si è quotato recentemente, Twitter.
Quest’ultimo nelle sue fasi iniziali aveva un andamento molto simile come aumento del numero di utenti attivi. L’aumento dei ricavi seguiva di pari passo. Ma gli utili ancora non si sono visti. Snapchat è nella stessa situazione. Guardate come i ricavi aumentano trimestralmente tra l’inizio del 2015 e la fine del 2016:

 

Come vedete la crescita dei ricavi di Snapchat è veramente impressiva. Ma come scritto in precedenza anche nel 2016 il bilancio si chiuderà con una perdita di parecchie centinaia di milioni.
Se nei prossimi anni la società non saprà dare risultati potrebbe rivelarsi una nuova Twitter. Ricordo infatti che dalla sua IPO Twitter ha perso circa il 60% della sua capitalizzazione.  Il valore per azione è passato dai 45$ del 7 novembre 2013 ai 18$ di questi giorni.
Le aspettative di quell’IPO sono state pertanto deluse e il mercato le ha corrette abbassandone il valore. E aggiungo io che forse le aspettative attuali sono ancora troppo alte e il mercato potrebbe portare ancora più giù il valore dell’azione.

MA ALLORA CONVIENE INVESTIRE NELL’IPO DI SNAPCHAT?

Dopo questa serie di dati avrete capito come la penso sull’IPO di Snapchat. Meglio starne alla larga. Qui non si tratta di un investimento degno del value investing. Anzi chi partecipa in questo tipo di operazioni non sta facendo un investimento ma sta speculando.

Inoltre perchè non ascoltare chi è più saggio di noi e ne sa di più? Guardiamo infatti cosa pensa delle IPO Warren Buffett attraverso delle sue citazioni:

“An IPO is like a negotiated transaction – the seller chooses when to come public – and it’s unlikely to be a time that’s favourable to you.”

e ancora nell’assemblea annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway dello scorso anno (2016):

“You don’t have to really worry about what’s really going on in IPOs. People win lotteries every day but there’s no reason to let that affect [your investing strategy] at all.”

Quindi lasciamo che Snapchat si quoti in borsa e lasciamo passare un po’ di tempo (direi tranquillamente qualche anno). In futuro vedremo se la società saprà produrre risultati economici degni del successo ottenuto tra i suoi utilizzatori. Se ne sarà in grado vedrete che, per chi ha pazienza di aspettare, il mercato prima o poi lascerà lo spiraglio per aprire una posizione.

CONCLUSIONI

Per concludere, chi partecipa all’IPO di Snapchat vuole speculare sul possibile rialzo del prezzo approfittando dell’appeal che in questi ultimi anni hanno avuto i social network più che sugli attuali fondamentali economici. Con questo non fraintendetemi. Non c’è nulla di male o immorale nello speculare se fatto con cognizione di causa. Anzi può essere molto divertente.

Sicuramente questa IPO significherà la fortuna dei fondatori e delle banche collocatrici che verranno ricompensate con abbondanti commissioni.

Per chi invece vuole fare un investimento di lungo termine è meglio che punti gli occhi su altre società quotate che garantiscono più affidabilità. Oltretutto chi può sapere fra 10 anni se Snapchat ci sarà ancora o meno? Questo tipo di business, almeno per quanto mi riguarda, è difficile da prevedere.

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